Cornetto Di Fana (2663m)

ITINERARIO: Pak Candellen (1584m)-CAI-25- Ponte Golfenbsach(1751m)- Bonner Hutte (2307 m)- Gusternel-Corno Di Fana (2663m)- Bocc. Di Fana “Pfanntorl”(2511m)-CAI-25A-Bergalm- Bergalmhutte(2085 m)- Ponte Golfenbsach(1751m)CAI-25- Pak Candellen (1584m)
distanza=11,7 Km – dislivello= 1100 m
Domenica 25 novembre 2016.
Attraversare in macchina la cittadina di Tobbiaco e verso Nord la Val Silvestre, fino all’ amena frazione di Kandellen a quota 1584 m. Il parcheggio nei pressi della trattoria Seiter, è limitato.
Si prosegue a piedi per la valletta del Golfentbach, su strada ben asfaltata in leggera salita e in direzione Nord-Est per boschi di conifere.
A quota 1751 m si attraversa il ponticello sopra il torrente Golfenbach, iniziano ora una serie di tornatini sempre più brevi e ripidi, per una buona e larga strada sterrata, fino ad uscire progressivamente dal bosco in zone prative e più aperti. Purtroppo la nebbia ci accompagnerà quasi durante tutto il giorno e facciamo fatica a scorgere il Bonner Hutte, sopra di noi. E’ un rifugio ricostruito di recente a partire da un rudere abbandonato, aperto durante la stagione turistica estiva. La quota confermata dal G.P.S.è intorno ai 2307 metri, e non 2340 m come segnato sul cartello.
Dopo una sosta restauratrice, continua il nostro periplo verso Nord, la neve non tarda ad apparire sotto i nostri passi, prima scarsa sulla sassosa carrareccia poi a ricoprire tutto, giunti lungo la cresta Occidentale della nostra Cima Corno Di Fana (2623 m) o Toblacher Fannhorn .
Giunti alla Vetta, i piedi affondano nel manto nevoso, spesso circa 20-30 centimetri, purtroppo la visibilità sulle nostre Dolomiti è preclusa dalla nebbia. Il Corno di Fana è la cima più elevata del tratto della Cresta Carnica che domina l´alta Val Pusteria, qualche schiarita veloce ci permette di scorgere le Tre Cime Di Lavaredo. Verso l’ Austria, la situazione meteorologica è un po’ migliore, in direzione delle creste di confine sopra la Val Casies.
E’ freddo, dopo le foto e una breve sosta, partiamo per la cresta Nord, lungo l’ Alta Via di Dobbiaco a tracciare nella neve il nostro ritorno. Alla Forcella Bocca Di Fana (2511m), poco sotto la cima Gaishorndl (2615m), scendiamo per il sentiero CAI-25A fino alla Bergalmhutte (2085m), dove finalmente ci permette di ammirare, in controluce, le Dolomiti di Sesto, liberate dalla nebbia sommitale.
Il ritorno prosegue, in direzione Sud, fino a ritrovare il ponticello a quota 1751 metri e poi il paesello di Candelle (1584m) dove ci fermiamo per la bicchierata finale.
- Ponte sul Golfenbach (1751m)
- In vista al Bunner Hutte con la nebbia
- Pausa al Rifugio Bonner Hutte (2307m)
- Sopra il Bonner Hutte verso il Corno Di Fana
- Salita per la cresta meridionale
- Cima Corno Di Fana (2623m)
- Cresta Occidentale al Corno Di Fana (2623m)
- Croce di vetta del Corno Di Fana (2623m)
- Cime Dolomitiche con la nebbia
- Cime di confine sopra la Valle Di Casies
- Cime di confine della Val Di Casies
- Alfner Alpe e torrente Alfner
- Cresta Nord Del Corno Di Fana
- Discesa per l’ Alta Via di Dobbiaco
- Alta Via di Dobbiaco
- Arrivo alla Bocca Di Fana (Pfanntorl)
- Forcella Bocca Di Fana (2511m) in vista del Gaishorndl (2615m)
- Discesa per il Gusternel sentiero CAI-25
- Parte alta della Valle Golfenbach
- Dal Bergalmhutte (2085m) le Dolomiti di Sesto
- Sosta a malga Bergalm (2085 m)
- Partenza dal Bergalmhutte
- Cime delle Dolomiti Di Sesto
- Corno Alto (2623m) e Corno Di Fana dal Borgo di Candelle
- Crepuscolo sulle Dolomiti di Sesto dalla Valle S. Silvestro
Note:
Grazie all´altezza e alla posizione soleggiata ma abbastanza ventosa, il Corno Fana offre un panorama eccezionale su valli, paesi e monti. Quando l’aria è particolarmente limpida, infatti, da lassù si abbracciano in uno sguardo il Grossglockner, le Lienzer Dolomiten, la Cresta Carnica, le Dolomiti di Sesto e quelle di Braies, le più alte vette d´Ampezzo, l’Antelao e la Marmolada, le Zillertaler Alpen, le Vedrette di Ries e il Grossvenediger. In vetta, sotto l’alta croce, è posta un´artistica tavola in rame (copia di un lavoro realizzato da un ingegnere pusterese nel 1898), che aiuta gli escursionisti a riconoscere ben 102 montagne.
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