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Cooperativa Mazarol

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Chi siamo:
La Cooperativa Mazarol, nata nel luglio del 2002, riunisce 20 ragazze e ragazzi, laureati o diplomati, che da anni si occupano di educazione ambientale, escursionismo e promozione della cultura e del territorio della Provincia di Belluno.Logo Mazarol
Le Guide della Cooperativa Mazarol possiedono il titolo di Guida naturalistico – ambientale regionale e sono le Guide ufficiali del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
Per escursionismo e educazione ambientale, la Cooperativa Mazarol ha ricevuto il marchio di qualità del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, ora inserita nella categoria “Amici del Parco” per i servizi di educazione ambientale ed escursionismo.

 

Di cosa ci occupiamo:
• educazione ambientale nelle Scuole di ogni ordine e grado;
• progettazione e gestione Centri e Campi Estivi per ragazzi;
• escursionismo e trekking;
• escursioni e percorsi di educazione ambientale per le persone diversamente abili;
• laboratori e serate tematiche, con divulgazione e attività pratiche;
• promozione e animazione in fiere e sagre nazionali e locali;
• progettazione e manutenzione sentieri nuovi ed esistenti, bioedilizia e ristrutturazioni edili;
• divulgazione con testi e altri mezzi di comunicazione di contenuti legati alla cultura della montagna (natura, storia, tradizioni, cultura, etc.);
• disponibilità per ricerche scientifiche e antropologiche, anche in collaborazione con musei etnografici e naturalistici.

Sito ufficiale:

www.mazarol.net

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3Dolomiti

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Grazie allo scenario 3D del territorio dolomitico, dotato di cartografia e ortofoto, è diventato possibile percorrere e pianificare la gita, l’escursione, l’uscita di sci-alpinismo in tutta tranquillità, stando comodamente a casa propria.
Con il plugin “Track View”, possiamo disegnare con precisione il nostro percorso analizzando con precisione i particolari del terreno, seguendo la sentieristica esistente oppure di “sbizzarrirsi” per cammini meno battuti. Il tracciato “virtuale”, così ottenuto può essere trasferito in apparecchi di geo-localizzazione (GPS) in maniera di orientarsi più facilmente durante l’escursione reale.

3 D Dolomiti 600 pix

Track View digital coniuga costo contenuto, funzionalità professionali, semplicità di utilizzo.
E’ ottimale per:       track_view_card_box_150

disegnare waypoint, linee e aree nello scenario 3D RTE
preparare profli planoaltimetrici
importare / esportare i dati da un GPS
modificare, migliorare e correggere le tracce
caricare i percorsi prodotti con Google Map e i KML/KMZ di Google Earth
creare “custom maps”

http://www.3drte.com/

 

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Regole base per una maggiore sicurezza in montagna

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PREVENZIONE

Sicurezza in montagna END

1- Non sottovalutare mai i pericoli ed i rischi connessi allo svolgimento di una gita in montagna; ambiente ostile, rapidi cambiamenti del tempo, difficoltà dell’itinerario, tempi di percorrenza, ecc..
2- Essere in buone condizioni fisiche e adeguatamente allenati in rapporto all’impegno della gita.
3- Evitare di affrontare itinerari al di sopra delle proprie capacità tecniche e di preparazione fisica.
4- Non andare da soli, possibilmente farsi accompagnare da una Guida Alpina o da una organizzazione qualificata (CAI).
5- Informarsi adeguatamente (presso le Stazioni del C.N.S.A.S., gli Uffici Guide, le Sezioni CAI. e i rifugi) su caratteristiche e difficoltà dell’itinerario e studiarlo preventivamente sulle carte topografiche.
6- Lasciare sempre detto dove si è diretti e quale itinerario si intende percorrere anche utilizzando in modo appropriato i libri dei Rifugi e dei Bivacchi.
7- Informarsi preventivamente sulle condizioni meteorologiche; in particolare richiedere le previsioni meteorologiche locali (vedere ultima di copertina) perché le informazioni a carattere nazionale non sono sufficientemente particolareggiate.
8- Avere un abbigliamento adeguato; evitare le scarpe da ginnastica, portare sempre capi
pesanti, giacca a vento ed un cambio di biancheria nello zaino.
9-  Avere sempre a seguito una pila, alimentazione energetica e liquidi di scorta.
10- Essere iscritti al C.A.I. o avere un’ altra adeguata copertura assicurativa.

– REGOLE BASE DI COMPORTAMENTO IN CASO DI INCIDENTE
– SOCCORSO

– Mantenere la calma, non agire d’impulso.
– Valutare la situazione generale cercando di individuare i pericoli presenti.
– Adottare subito misure idonee per evitare e prevenire altri rischi.
– Segnalare la necessità di soccorso con segnali luminosi ad intermittenza:
6 volte al minuto (una volta ogni dieci secondi), pausa di un minuto quindi ripetere il segnale
6 volte al minuto (una volta ogni dieci secondi) fino ad avere conferma di essere stati intercettati.
– Chiamare al più presto il Soccorso Alpino.
– Compiere, nei riguardi degli infortunati, solo le operazioni che si è certi di poter e saper fare.

COSA SI PUÒ FARE
– Rianimare se necessario e se si è capaci.
– Sollevare il mento dell’infortunato spingendo il capo all’ indietro.
– Posizionare il corpo sul fianco se il ferito vomita.
– Coprire l’infortunato.
– Immobilizzare le fratture e tamponare le emorragie.
– Parlare all’infortunato e tranquillizzarlo.

COSA NON SI DEVE FARE:
– Alzare il ferito e cercare di farlo rimanere in piedi.
– Sollevare il capo.
– Spostare il corpo in modo inadeguato.
– Dare da bere.
– Togliere i vestiti.
– Affaticare l’infortunato con domande inutili.
– Dimostrarsi preoccupati.

COME SI EFFETTUA LA CHIAMATA
– Dire sempre chi chiama (nome e cognome).
– Da dove chiama: precisare il luogo da dove viene effettuata la chiamata e il numero dell’apparecchio.
– Se il luogo dell’incidente è lontano dal posto telefonico, prima di allontanarsi, memorizzare o annotare i riferimenti visivi utili al ritrovamento.
– Spiegare sommariamente che cosa è accaduto e dove è accaduto.
– Riferire l’ora in cui è avvenuto l’incidente.
– Precisare il numero degli infortunati e le loro condizioni. Precisare il numero degli eventuali dispersi e, possibilmente, indicare il colore del loro abbigliamento.
– Descrivere le condizioni meteorologiche del luogo e, in particolare, se c’è visibilità.
– Non allontanarsi dal posto di chiamata per rendere possibile un nuovo collegamento con i soccorritori.

In tutta la Regione Veneto basta comporre il numero 118, oppure il numero telefonico della più vicina Stazione di Soccorso Alpino
NUMERI TELEFONICI UTILI previsioni del tempo e pericolo valanghe veneto 1678/60345 – 60346 – SELF-fax 0436/780008 per informazioni sul soccorso alpino TELEVIDEO RAI-PAG. 492

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Anello del Monte Pena con le ciaspe !

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ITINERARIO: Zoppè di Cadore (1465 m)-Costaẑa-Crode de Pena-Canpi de Rutorto-P.sso de Rutorto (1931 m) -Rif. Venezia (1946 m) – Cianpe de Naieron-F.lla Colonel de la Stanga (1849 m) -Buse de Serla -Zoppè (1465 m)

Anche il Club Alpino Italiano, sezione di Longarone organizza le sue belle uscite con le ciaspe. Oggi voglio narrarvi il Giro ad anello del Monte Pena di aprile 2014 scorso, sotto la guida esperta di Edo Sacchet, accompagnatore in ambiente innevato.

Ciaspolata intorno al Monte Pena
Domenica 13 aprile 2015, si parte da Zoppe Di Cadore, e entrando subito per la strada forestale, perdiamo velocemente le tracce del sentiero CAI ufficiale, per risalire faticosamente la Valle, finalmente raggiunta la strada, possiamo riprendere fiato godere della visione del Pelmo da uno dei migliori punti di osservazione ! Continuiamo con più calma per la strada innevata fino al Rifugio Venezia, incontrando altri escursionisti, che il malgrado il freddo hanno passato la notte nel piccolo bivacco. Dopo una sosta riparatrice con te caldo e biscottini, decidiamo in coro di completare il periplo. Transitiamo sotto la piccola elevazione del Col De Fer, la neve è abbondante, tracce di passaggio assenti, continua l’ avventura ! Dobbiamo scendere per le Ciampe De Najaron, attraversiamo in basso un torrentello quasi ghiacciato, “scolliniamo” in Val Dela Fontales, lo spettacolo che si apre a noi è a dire poco mozzafiato, riservato a pochi escursionisti temerari! La neve copre tutto dal suo manto nevoso, sotto i raggi del sole tenui. Raggiungere Forcella Col Della Stanga è impegnativo, non sappiamo dove passa il sentiero, ci aiutano cartina e GPS, transitando a una certa distanza dalle pareti orientali del Monte Pena. Il cammino è ancora lungo, ma siamo già nella via del ritorno, la Busa Del Serla, e finalmente la strada! Misuriamo lo strato di neve da 1,50 metri a due metri !
Torniamo passando per Fraine, il poiat e infine in un locale caldo e accogliente di Zoppé a prendere una cioccolata o un te.

www.cailongarone.it

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