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Ferrata Sartor sul Peralba

Ferrata Sartor sul Peralba
Monte Peralba e cava di Marmo

ITINERARIO: Park Val Sesis (1815m)- CAI-132- Cava di marmo- Rif. Calvi (2164m)- Bivio 2275m- Ferrata Sartor (2364m – 2495m)- Cima Peralba (2694m)-Riparo(2653m)- Passo Del Castello (2318  m)- Passo Sesis- Rif. Calvi (2164m)- Park(1815m).

Distanza: 8,7 Km ; Dislivello: 880 m.
Sabato 5 agosto 2017. Da Cima Sappada, raggiungiamo in macchina la Località Sesis (1830 m), dove parcheggiamo, ci incamminiamo per la strada bianca che porta rapidamente al Rifugio Pier Ferdinando Calvi. Un monolito di “marmo” ci inviterebbe a percorrere il “Sentiero delle Marmotte”, una scorciatoia, in mezzo alle buche e tane di questi simpatici abitanti. Proseguiamo per la stradina, passando proprio sotto la cava di marmo da dove è stato ricavato il blocco di pietra, prima di raggiungere il Rifugio dove prendiamo un caffe ristoratore. Verso Sud, il panorama si apre verso a sinistra il massiccio Monte Lastroni e alla sua destra il Monte Rinaldo. Continuiamo la nostra salita per facile sentiero fino a un bivio a circa 2275m dove su un sasso sono incise simboli religiosi. E il punto dove parte il sentierino che in breve ci porta verso Ovest, all’attacco della Ferrata Sartor (quota circa 2364 m). Scalette con pioli di ferro ci consente di superare rapidamente questa prima piccola difficoltà, poi prosegue tutto sommato con semplicità. La corda metallica finisce a circa 2500 metri e calpestiamo di nuovo l’ erba che cresce su questa roccia particolare che caratterizza il “marmo” del Peralba. La Cima si conquista adesso con poca fatica, e abbiamo la gioia di fare suonare la campana sommitale. Il meteo è buono, il sole appena velato dalla nebbia. Si gode di uno spettacolare panorama a 360°. Il nostro sguardo spazia dalle Creste di confine con l’ Austria, al Coglians, alla Marmolada, ai monti Tauri. Qui sotto l’ incantata Val Disdende.
Il ritorno avviene percorrendo la via normale segnavia CAI-131, aiutati da una corda fissa per superare i numerosi saltini in sicurezza. In circa un’ora ci condurrà nelle vicinanze del Passo Sesis, confine con le Dolomiti Friulane e Sappadine. Nuovamente Al Rifugio Calvi, ci fermiamo per il pranzo montanaro con pasta alla boscaiola, funghi e dolce . Proseguiamo poi per il sottostante parcheggio per concludere questa magnifica giornata Dolomitica !

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Col Dla Pieres (2748m)

Col Dla Pieres (2748m)
Salita al Col Dla Pieres

ITINERARIO: Daunel Park (1758m)-CAI3- Rifugio Juac (1903m)- Rif.Firenze In Cisles(2037 m)- Forces De Sieles (2505m)- Col Dla Pieres (2748m)-Forc. Dla Piza (2489m)-CAI4- Munt De Stevia- Rif. Stevia (2312m)- Forc. S. Silvestro (2280m)- Steviola- sentiero “Palota”.

Domenica 23 luglio 2017. Gita CAI Val Di Zoldo, siamo a Selva di Val Gardena (Wolkenstein), partenza per il Col dla Pieres: una elevazione assai anonima delle Dolomiti, ma che offre agli escursionisti splendidi panorami a tutto campo, da una quota abbastanza elevata. Dal parcheggio di Daunel a quota 1758m ci addentriamo all’ interno del Parco Nazionale Puez -Odle. Il sentiero N°3 parte con calma per le verdi e curate praterie di Pian da Tambres e Alpe di Cisles, verso Nord, raggiungendo prima il Rifugio Juac (1903m), poi il Rifugio Firenze In Cistes (Regensburger Hutte a 2037 m), poi ci inoltriamo, quasi in piano, nella Valle Forces De Siel, sotto le vette simili a enormi cunei, del Gruppo Dolomitico delle Odles. Assistiamo incuriosito alle evoluzioni dell’ elicottero Airbus Helicopters EC135T3 dell’ Aiut Alpin Dolomites in operazioni di trasporto e soccorso sulle Cime delle Odle.
Proseguiamo verso la Forcella de Sieles, l’ambiente è ormai di alta montagna, con vegetazione fatta di pini mughi e piccoli arbusti. A Sud, le pareti Dolomitiche del Muntejela (2644 m). Dalla Forcella Forces De Sieles, inizia la salita vera e propria per la cresta per facili roccette, scalini e un po’ di corda fissa per l’ equilibrio. La lunga cresta della cima è raggiunta velocemente, il Panorama a 360 gradi ci offre il migliore balcone per il gruppo delle Puez- Odle che ci sia. Ci fermiamo sotto la Croce di Vetta a quota circa 2731 m, con numerosi altri escursionisti.
Inizia la discesa, che parte giù per il versante Occidentale (una volta faceva il giro intorno), poi si attraversa un ghiaione della conca situata a Sud del Monte Muntejela, fino all Forcella Dla Piza (2489 m). Qua parte a picco un sentiero verso Ovest per il Rifugio Firenze, con un enorme e curioso Torrione.
Proseguiamo verso i Munt De Stevia, fino al Rifugio Stevia (2312 m), costruito su un curioso altipiano dove ci meritiamo una bibita fresca. Il percorso che segue, è vicino a particolari grandi precipizi che arrivano fino alla sottostante Vallunga.
Scendiamo a Forcella Silvestro (2280m), poi per il Sentiero “Palota” ripido e a zig-zag all’ inizio ma bene mantenuto. Fino a raggiungere finalmente le macchine a Daunel.

Il video della giornata di Mark Von Manten !

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Strada Degli Alpini

Strada Degli Alpini
Cengia della Salvezza, Intaglio a 2390 m di quota

Itinerario: Moos Dolomitenhof(1460m)- CAI-124- Alpe Anderta-Vallon Della Sentinella- Forc. Undici (2580m)- CAI-101 “Strada Degli Alpini”-Busa De Fuori- Forra (2386m)- Busa De Dentro( )- Lago Ghiacciato-CAI-103 (2333m) -2179 m- Rifugio Comici Zsigmond (2224m) – CAI-103- Rio Sassovecchio- Rifugio Al Fondo Valle (1548m)- Piano Fiscalina – Dolomitenhof (1460 m)

Dislivello complessivo: 1300 metri

Distanza: 17,9 Km

Domenica 16 luglio 2017. Da Bagni di Moso, in Val Di Sesto, partenza dal parcheggio Dolomitenhof (1460 m), alle ore 8.45,verso Est per il sentiero CAI-124, per i boschi di conifere di Alpe Anderta che si aprono progressivamente con vista dalla parte alta della valle verso Cima Una e le Dolomiti di Sesto. Ci fermiamo in un largo ghiaione per indossare gli imbraghi e per potere risalire in maggiore serenità un sentiero facile e in parte attrezzato ci porta verso mezzogiorno, alla Forcella Undici (2580m), punto più alto della nostra escursione. Troviamo numerosi alpinisti e escursionisti Tedeschi. La bella sagoma scura e imponente della Croda Dei Toni o Cima Dodici (3094m) ci farà sempre compagnia. la Strada Degli Alpini Segnavia CAI-101, segue una cengia naturale esposta e ben attrezzata lungo il fianco occidentale di Cima Undici. L’ inizio del sentiero attrezzato, ricavato nella roccia durante la prima guerra mondiale, percorre all’ inizio facili roccette e poi attraversa praticamente in orizzontale il ghiaione sotto Cima Undici, e le Creste Zsigmondy, passando proprio sotto lo storico Bivacco Mascabroni, vero nido di acquila, dei fatti della Grande Guerra.

 

fino a imboccare una ampia cengia esposta e ben attrezzata, alla Busa di Fuori, rimane ben poco neve indurita da attraversare con un po’ di attenzione e un cordino, i più anziani ma non troppo, si ricordano di quanta neve c’ erano ancora pochi anni fa.

Dopo aver superato un caratteristico intaglio, la famosa “cengia della Salvezza”, larga come un comune marciapiede cittadino, termina la nostra Strada Degli Alpini.

Senza risalire per la Forcella Giralba, e per evitare ulteriore sforzo, scendiamo giù per un sentiero un po’ incerto, portando attenzione ai vari salti di roccia, verso il “Lago Ghiacciato”, ridotto a piccolo stagno con la siccità, fino a trovare al Bivio del sentiero CAI-103, l’ Alta Via N° 5 che ci porta in pochi minuti al Rifugio Comici (Zsigmondy Hutte 2224m). L’ ambiente è accogliente e molto frequentato da turisti e alpinisti da tutto il mondo.

Chi si ferma più a lungo per approfittare del quadro assolutamente maestoso e prendere una bevanda fresca, c’ è chi preferisce scendere prima a valle per camminare con più calma. Il sentiero di discesa, percorre il fianco Orientale del Pulpito Alto(2531m) e della Cima Una (2698m), sopra la Val Fiscalina Alta, fino a quota 1707 m. Attraversiamo il ghiaione e poi  il letto del Rio Sassovecchio sopra un ponticello di legno. Passiamo per il Rifugio Fondo Valle (1548 m), luogo molto turistico, dotato di ristorante, e di attività  per i più piccoli e le famiglie. Inoltre, ritroviamo l’ altro gruppo di Vittorio Veneto che avevano preferito il sentiero più facile ma più appagante che porta direttamente al Rifugio Locatelli, al cospetto delle Tre Cime Di Lavaredo!

 

 

 

Il video di “Comelico Trekking”

 

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Sentiero Attrezzato D’ Ambros

Sentiero Attrezzato D’ Ambros
La Gusela sul Sentiero attrezzato D' Ambros

Descrizione: Casera Melin (1673m)- CAI-144 Forame -Cadini di Vallona(2200m)- Bivacco Piva (2250m)- Costone Delle Mandrette – Sentiero Attrezzato D’ Ambros CAI-191 (2417m) – Cresta della Pitturina – Fine Ferrata (2424m)- CAI-160 Vanbariutu- Traversata Carnica- Bivio sentiero (2200m) – Coston De Pian Minoldo -CAI-161 (1842m) – Le Mandrette CAI-144- Casera Melin (1673m).

Distanza totale: 12,0 Km

Domenica 2 luglio 2017. Siamo diretti in macchina, nel Comune di San Nicolò di Comelico, per Sega Digon, la Val Melin e l’ omonima Casera. Partenza dalla Malga Melin , ore 7.50, con l’ attenta guida di Ivo Zanonella, della Sezione CAI di Valcomelico. Siamo un bel gruppo di 25 escursionisti amici, tutti soci del Club Alpino Italiano.
L’ ampia mulattiera, segnavia CAI-144, raggiunge senza difficoltà il primo bivio ai margini dei Cadini Di Cima Valona, e il Bivacco Piva (2250 m), costruito per presidiare le creste di confine con l’ Austria, appena dopo i fatti dell’ attentato.
Nella notte del 25 giugno 1967, alcuni attivisti Austriaci abbatterono un traliccio dell’ alta tensione, una pattuglia composta da Alpini, Artificieri e militari partirono presto alla mattina per il sopralluogo e ulteriori trappole esplosive colpirono a morte alcuni di loro.
Da lì, il sentiero si fa più stretto e fino a uno spiazzo (2471m), poco sotto la Cima Vallona (Wildkarleck 2532m), dove indossiamo imbrago, casco e set da ferrata, per affrontare in sicurezza il Sentiero Attrezzato D’ Ambros, che corre lungo le creste della Pitturina senza grossi dislivelli ma continui sali e scendi.
Ci aspetta una breve galleria, scavata nella roccia, una scala verticale, l’ ascensione di una imponente torre e lo scavalco di una piccola forcella, punto un po’ difficile. Il Sentiero Attrezzato D’ Ambros non è così banale, come un semplice sentiero esposto ma presenta anche le sue piccole difficoltà alpinistiche.
Sostiamo alla fine della Ferrata per il pranzo, in bella vista dei nostri amici Austriaci e del rifugio Austriaco Filmoor St. Sch. H.
Manca solo il sole e il freddo si fa sentire anche per la stagione estiva, decidiamo di ripartire con calma giù per il Vanbariutu, sentiero CAI-160. Stare attenti intorno a quota circa 2150 metri di tenere il sentiero CAI-160 che passa sotto le Creste della Pitturina e risale leggermente e non seguire la traccia che scende giù per il Rio Chialiscon.
Al bivio Pian Midolo (2170m), della “Traversata Carnica” dove scendiamo ripidamente un sentiero secondario, del Costone di Pian De Midolo, dentro un susseguirsi di bosco e praterie aperte fino a raggiungere il sentiero CAI-161 a quota circa 1842m. Seguendolo verso Ovest si raggiungerebbe la Casera Pian Formaggio (1802m) che porta al Monte Cavallino (2689 m), cima principale al Confine con l’ Austria. Procediamo invece verso Est attraversando il torrente Rio Mandrette per trovare sull’ altro versante la strada forestale e raggiungere il bivio di sta mattina a quota 1790m. Alla Malga Melin ci aspetta la festa di apertura stagionale del locale ristorante con tanto di musica e birra rinfrescante.

 

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Val Fraina e Chiesetta di San Mauro

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Val Fraina e Chiesetta di San Mauro
Chiesetta San Mauro

ITINERARIO: Val Canzoi-San Antonio Alla Santina(560m) – CAI-819 Val Fraina -Le Fornaci (871m)-Casera Val Lunga (1278m)-Forcella (1406m)- Chiesetta San Mauro (1268m).
Distanza: circa 10 Km tra andata e ritorno.

La Val di Canzoi nel Comune di Cesiomaggiore, costituisce uno degli accessi naturalistici più frequentati del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi , dopo la Chiesetta Sant’ Antonio (Località Cimole) troviamo l’ Ex maneggio “Alla Santina” , trasformato in un Centro per l’Educazione Ambientale, http://www.mazarol.net/educazione-ambientale/cea-la-santina.php
Lasciamo la macchina lì, ma possiamo partire più avanti dall’ Agriturismo Orsera dove imbocchiamo la stradina quasi in piano in Val Fraina e il Segnavia CAI-819. Direzione Ovest per circa due kilometri, si supera la Val Di Saladen per un ponticello di legno che è forse evitare il transito visto la sua vetusta, prima di addentrarci per la Val Lunga. In località “Fornaci” un camoscio pascola nella piccola radura adiacente alla piccola casera. Il sentiero è ottimamente segnato con segni CAI bianco rossi sugli alberi e il percorso mantenuto di recente, prima nel fondovalle poi dopo avere superato un tratto in costa, per il bosco si raggiungono i ruderi della Casera Val Lunga (1278m), vari zig-zag ci portano in Forcella San Mauro (1406m). In una ventina di minuti scendiamo alla Chiesetta, dove un banner ci segnala che il 15 gennaio viene celebrata la Messa dedicata al Santo Omonimo. Un gruppo di Escursioni di Mestre ha fatto il percorso per la Via “Normale” da fondo valle.

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Monte Zervoi (1842m)

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Distanza: 6,7 Km – Dislivello: 585 m- Tempo: 4 ore
Itinerario: Casera Palughet (1257m) – Forcella Palughet (1521m) – Casera Zervoi (1737m)- Monte Zervoi (1842m).
16 aprile 2017. Da Fae di Longarone prendere la strada lunga e tortuosa (circa 8 Km) che sale i ripidi pendii del Monte Belvedere, che ci separa dal Canale di Zoldo.
Da Pian De Cajada si trova uno dei più grandi boschi di abete bianco del Veneto, fino a parcheggiare la Casera Palughet (1257 m), dove d’ estate era attivo un agriturismo.
Nei boschi sovrastanti vivono anche i cervi, in settembre ottobre, facilmente osservabili durante la stagione degli amori.
Il sentiero segnavia CAI-509 parte appena sopra la Casera e si addentra nel bosco di latifoglie, per salire poi con brevi zig-zag fino alla Forcella Palughet (1521m), dove partirebbe il lungo sentiero CAI-515 in Costa sopra la selvaggia Val Dei Molini Dei Frari che porterebbe giù alla Val Del Piave.
Verso Nord-Est il sentiero di cresta, spartiacque tra la Conca di Cajada e la Val Dei Molini Dei Frari, per la Cima Saline (1616 m), Cima Becola (1520) è anche facilmente percorribile per chi ama i percorsi poco frequentati.
Continuiamo la nostra salita direzione Sud-Ovest, il bosco si apre a praterie di alta quota. A circa 1636 metri, il bivio ci porta rapidamente a Casera Zervoi (1737 m), dove osserviamo quattro cinque camosci al pascolo nella conca, non sembrano così impauriti dalla nostra presenza, facciamo silenzio per fare fotografie, sanno che ci stiamo dirigendo verso la nostra casa degli umani. Breve sosta per poi dirigersi verso la sommità del Zervoi, le tracce del sentiero ufficiale scompaiono ma si prosegue facilmente lo stesso tra pini mughi e saliscendi.
La prima cima a Sud, si conquista dopo un ora e mezza, fa è segnata da un piccolo ometto di pietra, la seconda alta praticamente uguale a circa 200 metri a Nord, e vorrei precisare che da lì scende il sentiero (puntinato sulla cartina) per la Pala Dei Fagher e fa il giro per l’ Alta Via 3 per la Forcella Zervoi (1665 m).
Il Monte Zervoi (1842m) costituisce un ottimo pulpito di osservazione verso il Gruppo della Schiara e il versante Serva opposto a Belluno, molto più ardito.
Il ritorno si fa per un sentierino che taglia il bosco di Pini mughi direzione Sud, prima di raggiungere in breve la Casera Zervoi.

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Gena Media e Gena Alta

Descrizione: Lago Mis (433m)- Gena Media (577m) – Gena Alta (800m)- Valle Soffia (785m).

Domenica 9 aprile 2017. Una passeggiata di un paio di ore, all’ interno del Parco Naturale delle Dolomiti Bellunesi, nel comune si Sospirolo, provincia di Belluno, la Valle Del Mis, disabitata  costituisce la porta di accesso al Gruppo Dei Monti Del Sole. Si parte dal ponte (433m) sul Lago del Mis, bacino artificiale costruito negli anni cinquanta, che ha fatto abbandonare la Valle dai suoi abitanti. In località Gena Bassa, senza raggiunger il Bar alla Soffia,  si sale per la stradina asfaltata, chiusa agli automezzi non autorizzati,  per tornanti fino al paese di Gena Media (577m) e poi il paese di Gena Alta (800m). Qui molte case abbandonate sono state recuperate per i fine settimana o per pochi giorni nella stagione estiva.

Nei pressi di una fontana, Si abbandona il paese per la stradina forestale che si addentra per circa un kilometro nella Valle Soffia fino a quota 785 metri, dove si raggiunge il gretto del torrentello. Giuliano Dal Mas, nella sua Opera “La Montagna dietro l’ angolo” descrive un percorso alternativo ad anello che passa per la Casera Piscador (810m) per il ritorno, ma ci accontentiamo oggi della strada meno avventurosa !

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Festa del gelato 2017

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