Itinerario: Agriturismo Malga Pian Grant (1211m)- Malga Pian D. Lastre (1259m)- Coltoron – Costa Schienon- Cima Delle Vacche (2058 m)
Sabato 21 ottobre 2017, come ogni anno nel quadro della manifestazione “Chies e le sue montagne e Montagna ”, insieme di conferenze, mostre organizzate in Alpago, viene organizzata la gita escursionistica con “meraviglia del Creato” la celebrazione della Santa Messa su una cima dell Alpago. Quest’anno è stato deciso di conquistare la Cima Delle Vacche, metà favorita dello Sci Alpinismo nelle Dolomiti Bellunesi. Presenti soci della locale sezione del Club Alpino Italiano www.caialpago.it e volontari del Soccorso Alpino e Speleologico.
Parcheggio a Pian Grande a quota 1211 metri, alle ore 8 partenza per la strada pastorale che porta in piano a Malga Pian Laste (dove partirebbe il sentiero CAI-926 per il rinomato Rifugio Semenza). Si prosegue per la stradina fino a quota circa 1342 metri, dove seguendo le indicazioni, saliamo per il bosco e poi la Costa Schienon: lunga cresta occidentale della Cima delle Vacche. Superato i 200 metri di dislivello, finalmente usciamo da questa fitta nebbia umida e ci ritroviamo sotto il sole autunnale che fa presto a riscaldarci il corpo ma anche il cuore. Verso Sud spuntano il Col Visentin è le Pre-Alpi Bellunesi come isolotti. Dall’altra parte a Nord la Valle Del Cadin ombreggiata ci separa dalle altre cime della lunga catena dell’Alta Via numero 7 , della conca dell’ Alpago”Via Di Patera”, Monte Castelat e Monte Guslon. Dopo 2 ore abbondanti e un dislivello di 800 metri, si raggiunge la Cima senza grosse difficoltà. Siamo già una quarantina è continua di arrivare gente. La Santa Messa, viene celebrata dal prete alpinista Don Rinaldo Ottone, su un pianoro prima della cima, purtroppo per via della fitta nebbia, a valle, non può decollare l’elicottero per portare altri partecipanti. La mattinata si conclude per chi lo desidera con il pranzo conviviale al ristorante Al Sasso di Sant’ Anna (Tambre D’ Alpago).
Cima Delle Vacche (2058m)
Mare di nuvole in Val Belluna
Mare di nuvole in Val Belluna
Monte Castelat (2208 m)
Salita per la Costa Schienon
Sosta per la messa
Santa Messa con Don Rinaldo Ottone
Spuntano dalle nebbia il Monte Dolada e il Col Mat
ITINERARIO: Malga Ciapela (1435 m)- CAI-610 – Gran Pian- Malga Ombretta (1904 m)-Valle Ombretta – Rif. O. Fallier (2074m)- Grotta (2140 m)- Bivacco M. Dal Bianco (2702m) -Ferrata (2779m-2808m)-Cima Ombretta Di Mezzo (2983m)- Cima Ombretta Orientale (3011 m).
Domenica 20 agosto 2017, siamo un bel gruppo di amici del Cadore, organizzato dalla Sezione C.A.I. di Lozzo, interessati a scoprire altri angoli delle Dolomiti Bellunesi.
Si parte a piedi dal campeggio di Malga Ciapella, sotto la teleferica che sale al Rifugio Serauta sulle creste della Marmolada.
Dal Gran Pian, dall’ Agriturismo Malga Ciapela, il sentiero CAI-610 da 1638 m ci porta rapidamente alla Malga Ombreta (1904m), passando a fianco della Valle del Ru D’ Alberch.
Finalmente la pausa caffe! Riprendiamo il cammino che è ancora lungo. Siamo sul bel Pian De Val Ombreta, dove pascolano numerose mucche per l’ attività del locale caseificio. Davanti a noi si alzano le propaggini Orientali della Cima De Ombreta, mentre alla nostra destra ci accompagnerà, sempre più imponente le pareti meridionali della Marmolada.
Giungiamo al Rifugio Onoriato Falier, a 2074m, continuiamo senza fermarsi, tra i pini mughi, passando vicino a una caverna scavata nella Grande Guerra (quota 2140 m), poi il sentiero risale la valle De Ombreta stringendosi in mezzo ai ghiaioni e i detriti. Ammiriamo il curioso Fungo de Ombreta, poi una cascata da una parete vertiginosa. Giunti al Pas De Ombreta (2702 m), finalmente la sosta per prepararci a cose più serie. Meglio indossare l’ imbrago e il moschettone per superare la ferratina, seppure corta. Per il sentiero CAI-650, troviamo prima rocce gialle, poi nere, queste ultime molto sgretolabili, stranezze della geologia poi il Bivacco, dedicato a Marco Dal Bianco, un forte alpinista, deceduto in un banale incidente di moto.
Affrontiamo la corta ferratina, (quota circa 2780 m a 2908 m), costituita da un cavo metallico alto e ben teso, a modo di scorri mano. Rimane l’ ultimo tratto di ghiaione fino alla cresta, i più veloci salgono anche sulla vicina Cima Ombretta di Mezzo (2983 m). Dalla forceletta si passa sul fianco meridionale, proseguendo per una cengia un po’ esposta fino a risalire l’ ultimo tratto per raggiungere finalmente la Cima De Ombreta a quota 3011 metri. Lo sguardo verso Nord si ferma sulla parete meridionale della Marmolada che è veramente impressionante. Verso Sud, numerose cime dolomitiche culminano sulle 3000 metri, il Sasso Vernale più vicino, Cima Dell’ Uomo, il Gruppo del Formenton, le Cime D’ Auta…
Il ritorno si fa per lo stesso percorso della mattina, non avendo tempo di fare la Ferrata dell’ Ombreta per completare l’ anello. Abbiamo la fortuna di osservare e fotografare degli stambecchi. Ci fermiamo con più calma, per una bibita dissetante o una birra al Rifugio Falier, alle Malghe abbiamo la possibilità di comprare formaggio fresco e burro biologico.
Pale Del Fop (2050m)
Bivio CAI-610 e CAI-687 per Franzedaz, Forcella La Chegaris e Forca Rossa
Salita per il sentiero CAI-610
Diga sul Ru D’ Alberch
Val D’ Ombreta e Malga Ombreta
Pale de Ombreta
Malga Ombreta (1904 m) e Pale Ombreta
Val De Ombreta e Monte Fop
Sentierino CAI-610 in Val De Ombreta, davanti a noi la Cima De Ombreta
Fungo de Ombreta e Rifugio Fallier
Val De Ombreta Alta e Cima De Ombreta
Arrivo in Rifugio O. Faller
Panorama dal Rifugio Faller verso il fondo valle
Grotta a quota 2140 metri
Fonch De Ombreta (2653m)
fungo dell’Ombretta e Cima Ombreta
Casacata dalla Cima Ombreta Orientale
Marmolada e contrafforti del Monte Penia
Rocce nere al Passo De Ombreta
Sasso in equilibrio sull’ Ombreta
Val Ombreta vista dal Passo De Ombreta
Arrivo al Passo Ombreta
Uno sguardo verso la Via per la Cima Ombreta
Passo De Ombreta (2702 m) e monti di Ombreta
Alta Val Rosalia e Cime della Val Contrin
Arrivo al Passo De Ombreta (2702 m) dalla Val Ombreta
Fiori
Attraversamento di terre nere dopo Passo De Ombreta
Ometto sul sentiero CAI-650
Bivacco M. Dal Bianco (2750 m)
Targhe ricordo nei pressi nel Bivacco M. Dal Bianco
Bivacco M. Dal Bianco (2750 m)
Cima Orientale De Ombreta (3011 m) visto dalla salita
Breve ferrata alla Cima De Ombreta
Ghiaione De Zimon De Ombreta (3011m)
Salita al Zimon De Ombreta sotto la parete della Marmolada
Grotta tra la Cima Ombreta Orientale e di Mezzo
Parete meridionale della Marmolada
Diretti alla Cima Ombreta Orientale (3002 m)
Parete meridionale della Marmolada
Creste della Cima Ombreta Orientale
Cengia esposta alla Cima Orientale Ombreta
Cima Ombreta Orientale (3011 m)
Pochi metri alla Cima Ombreta (3011 m)
Dalla Cima Ombreta salita per la cresta
Sguardo verso Est e il Civetta
Croce di Vetta della Cima Ombreta Orientale (3011 m)
Cima Ombreta Di Mezzo (2983m) e Occidentale (2998m)
Ritorno per la cresta che porta alla Cima Ombreta De Mezzo
Discesa dalla Cima Ombreta per il ghiaione settentrionale
Itinerario: Malga Pramper (1540 m)- CAI-523 Pra De La Vedova (1860 m) – Rif. Sommariva(1857 m)—Casera di Pramperet(1776m)- Col Dei Mus (1882m)- Portel De I Mus(ca. 2000 m)- Forcella De I Scalet (2275m)-Forc- De I Erbandoi(2325 m)- sent Orientale- Talvena (2542m)- Cresta settentrionale-Forc. De Erbandoi (2325 m)- CAI-514 (2350 m)- Forc. Zita Sud (2451m)…Portela Dei Piazedei (2097 m)-Pra De La Vedova(1860 m)- Malga Di Pramper (1540 m)
Cima De Le Forcelette e Gardesana
Malga di Pramper (1540m)
Ghiaione venuto gù di recente
Madonetta dedicata da Marcellino Marchi 1958
Ripiano del Pra De La Vedova
Cima De Le Balanzole (2080m)
Cima de Zita
Rifugio Sommariva al Pramperet (1857m)
Casera abbandonata in Val Pramperet
Attraversiamo la Val De Pramperet
Cime Delle Balanzole e Spiz De Tita davanti
Salita al Col De I Mus
Uno sguardo verso l’ alto
Panorama verso il fondo Val
Osservazioni dal Col De I Mus
Val Costa Dei Nas, Cadin De Cornia e Noni della Megna
Ripida pala erbosa
Uno sguardo giù verso Col Dei Mus
Stella Alpina (Edelweiss)
Parte alta del Vant De Le Scandole
Attraversiamo un torrente con poca acqua
Letto di un torrente a circa 2097 m
Grillo
Salita ripida
Riparo sotto roccia
Panorama verso la Megna, il Bosco Nero, il Salta, il Duranno
In fondo il Pelmo
Arrampicata per la Forcella Dei Scalet
Prato sopra i Scalet
La Schiara versante Meridionale
Salita per la cresta diretti alle Cime De Zita
Talvena
Le Preson separano il Van De Zita De Entro e De Fora
Il Van De Zita De entro e le Cime Di Bachet
Panorama verso l’ Agordino dalla Forcella Dei Erbandoi
Ai Piedi della Talvena dal lato Settentrionale
Attraversiamo grossi blocchi di pietra
Pieghe caratteristiche della roccia dolomitica
Attraversiamo grossi blocchi di pietra
Passaggio di arrampicata facile
I Monti Del Sole, il Pizzocco e la Vallle Del Piave
In cima del Talvena dalla cresta Occidentale
I Pian della Casera Del Vescova, il Coro e la Val Belluna
Il versante Nord della Schiara
Panorama verso Nord, i Bachet, e le Dolomiti Friulane
Discesa per la Cresta settentrionale del Talvena
Discesa dalla Talvena e Cime De Zita
Versante settentrionale della Talvena
Discesa in direzione della Forcella Dei Erbandoi
Discesa rapide per i ghiaioni
Cima De Zita Sud
Propaggini delle Cime De Zita
Discesa dalla Forcella Zita Sud
Forcella De Zita Sud
Cresta Occidentale dei Zita verso le Cime Dei Barancion
ITINERARIO: Park Val Sesis (1815m)- CAI-132- Cava di marmo- Rif. Calvi (2164m)- Bivio 2275m- Ferrata Sartor (2364m – 2495m)- Cima Peralba (2694m)-Riparo(2653m)- Passo Del Castello (2318 m)- Passo Sesis- Rif. Calvi (2164m)- Park(1815m).
Distanza: 8,7 Km ; Dislivello: 880 m.
Sabato 5 agosto 2017. Da Cima Sappada, raggiungiamo in macchina la Località Sesis (1830 m), dove parcheggiamo, ci incamminiamo per la strada bianca che porta rapidamente al Rifugio Pier Ferdinando Calvi. Un monolito di “marmo” ci inviterebbe a percorrere il “Sentiero delle Marmotte”, una scorciatoia, in mezzo alle buche e tane di questi simpatici abitanti. Proseguiamo per la stradina, passando proprio sotto la cava di marmo da dove è stato ricavato il blocco di pietra, prima di raggiungere il Rifugio dove prendiamo un caffe ristoratore. Verso Sud, il panorama si apre verso a sinistra il massiccio Monte Lastroni e alla sua destra il Monte Rinaldo. Continuiamo la nostra salita per facile sentiero fino a un bivio a circa 2275m dove su un sasso sono incise simboli religiosi. E il punto dove parte il sentierino che in breve ci porta verso Ovest, all’attacco della Ferrata Sartor (quota circa 2364 m). Scalette con pioli di ferro ci consente di superare rapidamente questa prima piccola difficoltà, poi prosegue tutto sommato con semplicità. La corda metallica finisce a circa 2500 metri e calpestiamo di nuovo l’ erba che cresce su questa roccia particolare che caratterizza il “marmo” del Peralba. La Cima si conquista adesso con poca fatica, e abbiamo la gioia di fare suonare la campana sommitale. Il meteo è buono, il sole appena velato dalla nebbia. Si gode di uno spettacolare panorama a 360°. Il nostro sguardo spazia dalle Creste di confine con l’ Austria, al Coglians, alla Marmolada, ai monti Tauri. Qui sotto l’ incantata Val Disdende.
Il ritorno avviene percorrendo la via normale segnavia CAI-131, aiutati da una corda fissa per superare i numerosi saltini in sicurezza. In circa un’ora ci condurrà nelle vicinanze del Passo Sesis, confine con le Dolomiti Friulane e Sappadine. Nuovamente Al Rifugio Calvi, ci fermiamo per il pranzo montanaro con pasta alla boscaiola, funghi e dolce . Proseguiamo poi per il sottostante parcheggio per concludere questa magnifica giornata Dolomitica !
Monte Peralba dalla Val Sesis
Monte Chiadenis dalla Val Sesis
Cartello panoramica il Località Sesis (1830 m)
Monte Lastroni (a sinistra) e Monte Rinaldo (verso destra), guardando verso Sud
Strada bianca per il Peralba
Rifugio Calvi sotto il Monte Chiadenis
Bivio per il Sentiero delle Marmotte
Monte Peralba e cava di Marmo
Asini sul sentiero CAI-132
Cava di marmo sul Peralba
Monte Peralba, versante della Ferrata Sartor
Rifugio P.F. Calvi sotto le pareti del Chiadenis
Panorama dal Rifugio Pier Ferdinando Calvi
Rifugio Calvi
Partenza dal Rifugio Calvi
Segnavia CAI-131 e CAI-132
Sotto il Gruppo del Chiadenis (2490 m)
Il Rifugio Calvi e la propagine meridionale del Monte Chiadenis
Incisione religiosa su un Sasso all’ inizio della Ferrata Sartor
Segnavia al Bivio alla Ferrata Sartor
Rifugio Calvi davanti al Monte Chiavedin
Parete rocciosa alla Ferrata Sartor del Peralba
Inizio della Via Sartor
Targa ricordo alla memoria Del Brigadiere Piepo Sartor
Scala alla partenza della Ferrata Sartor
Parete rocciosa levigata del Monte Peralba
Rocce giallastre in Cima al Monte Peralba
In vista della Cresta del Peralba
Campana di vetta del Monte Peralba
Targhe dedicate agli eroi della Grande Guerra
Targa dedicata al Papa Giovanni Paolo II
Stanza usata dai soldati Italiani durante la Grande Guerra
Sentiero CAI-131 con corda fissa per la Via Orientale
Discesa per il Sentiero CAI-131 con corda fissa
Cuspide Orientale del Monte Peralba
Monte Fleons
Forte militare
Alpi Carniche
Versante Orientale del Monte Peralba
Fiore Alpino
Segnavia per il CAI-132 Passo Sesis, il Rifugio P.F. Calvi e il Passo Dell’ Oregone
Pic Chiadenis
Madonnina
Madonnina
Parete del Monte Peralba
Rifugio Pier Ferdinando Calvi
Gira Rifugi
Galline al Rifugio
Rifugio Calvi al Peralba
Stradina bianca che sale al Rifugio Calvi sul Peralba
ITINERARIO: Daunel Park (1758m)-CAI3- Rifugio Juac (1903m)- Rif.Firenze In Cisles(2037 m)- Forces De Sieles (2505m)- Col Dla Pieres (2748m)-Forc. Dla Piza (2489m)-CAI4- Munt De Stevia- Rif. Stevia (2312m)- Forc. S. Silvestro (2280m)- Steviola- sentiero “Palota”.
Domenica 23 luglio 2017. Gita CAI Val Di Zoldo, siamo a Selva di Val Gardena (Wolkenstein), partenza per il Col dla Pieres: una elevazione assai anonima delle Dolomiti, ma che offre agli escursionisti splendidi panorami a tutto campo, da una quota abbastanza elevata. Dal parcheggio di Daunel a quota 1758m ci addentriamo all’ interno del Parco Nazionale Puez -Odle. Il sentiero N°3 parte con calma per le verdi e curate praterie di Pian da Tambres e Alpe di Cisles, verso Nord, raggiungendo prima il Rifugio Juac (1903m), poi il Rifugio Firenze In Cistes (Regensburger Hutte a 2037 m), poi ci inoltriamo, quasi in piano, nella Valle Forces De Siel, sotto le vette simili a enormi cunei, del Gruppo Dolomitico delle Odles. Assistiamo incuriosito alle evoluzioni dell’ elicottero Airbus Helicopters EC135T3 dell’ Aiut Alpin Dolomites in operazioni di trasporto e soccorso sulle Cime delle Odle.
Proseguiamo verso la Forcella de Sieles, l’ambiente è ormai di alta montagna, con vegetazione fatta di pini mughi e piccoli arbusti. A Sud, le pareti Dolomitiche del Muntejela (2644 m). Dalla Forcella Forces De Sieles, inizia la salita vera e propria per la cresta per facili roccette, scalini e un po’ di corda fissa per l’ equilibrio. La lunga cresta della cima è raggiunta velocemente, il Panorama a 360 gradi ci offre il migliore balcone per il gruppo delle Puez- Odle che ci sia. Ci fermiamo sotto la Croce di Vetta a quota circa 2731 m, con numerosi altri escursionisti.
Inizia la discesa, che parte giù per il versante Occidentale (una volta faceva il giro intorno), poi si attraversa un ghiaione della conca situata a Sud del Monte Muntejela, fino all Forcella Dla Piza (2489 m). Qua parte a picco un sentiero verso Ovest per il Rifugio Firenze, con un enorme e curioso Torrione.
Proseguiamo verso i Munt De Stevia, fino al Rifugio Stevia (2312 m), costruito su un curioso altipiano dove ci meritiamo una bibita fresca. Il percorso che segue, è vicino a particolari grandi precipizi che arrivano fino alla sottostante Vallunga.
Scendiamo a Forcella Silvestro (2280m), poi per il Sentiero “Palota” ripido e a zig-zag all’ inizio ma bene mantenuto. Fino a raggiungere finalmente le macchine a Daunel.
Parco Naturale Puez-Odle
Sassolungo (3181m) dalla Valgardena
Rufugio Juac
Gruppo Puez-Odle dal Rifugio Juac
Laghetto
Forcella Dla Piza (2489 m) da Ovest
Stradina
Stradina
Rifugio Firenze (2037 m)
Rifugio Firenze (2037 m)
Rifugio Firenze (2037 m)
Rifugio Firenze (2037 m)
Sas Dal Ega (Wasserkofel), Cresta De Longiaru e Val Mont Dal Ega
Attraversamento del ghiaione della Muntejela
Piz Duleda
Piana di Forces De Sieles
Gruppo Puez-Odle
Elicottero EC-135 dell’ Aiut Alpin e Gruppo Puez-Odle
Col Dla Pieres (2747 m( versante Nord
Gruppo Puez-Odle
Salita alla Forces De Sieles
In vista della Forcella Forces De Sieles
In vista della Forcella Forces De Sieles
In vista della Forcella Forces De Sieles
Banche meridionale sel Col Dla Pieres
Le Odle, La Cansles, la Val Dla Roa
Ascensione con corda fissa
Ascensione al Col Dla Pieres
Salita al Col Dla Pieres per roccette facili
Salita al Col Dla Pieres con corda fissa
Salita al Col Dla Pieres
Cima principale Col Dla Pieres (2747 m)
Guglie del Gruppo Puez-Odle
Cima di Vetta Col Dla Pieres
Sosta alla Croce di Vetta Col Dla Pieres
Gruppo del Sella e Piz Boe
Lunga Cresta del Col Dla Pieres
Inizio della discesa per il fianco Orientale del Col Dla Pieres
Inizio della discesa per il fianco Orientale del Col Dla Pieres
Discesa per il fianco Orientale del Col Dla Pieres
Cordino nella discesa per il fianco Orientale del Col Dla Pieres
Punte delle Cime Puez-Odle
Inizio discesa dal Col Dla Pieres per versante occidentale
Versante Occidentale del Col Dla Pieres
Escursionisti scendono dal Col Dla Pieres
Cresta Occidentale in direzione della Forcella Dla Piza
Parete alla Forcella Dla Piza
Pecore al pascolo
Conca prativa a Sud del Muntejela
Forcella Dla Piza (2489m)
Segnavia per Rifugio Firenze e Rifugio Stevia
Gruppo del Sella Piz Boe dal dal Rifugio Stevia
Strano torrione nei pressi del Rifugio Stevia
Rifugio Stevia (2312 m)
Sosta al Rifugio Stevia (2312 m)
Tetto in legno del Bivacco vicino al Rifugio Stevia
Descrizione: Casera Melin (1673m)- CAI-144 Forame -Cadini di Vallona(2200m)- Bivacco Piva (2250m)- Costone Delle Mandrette – Sentiero Attrezzato D’ Ambros CAI-191 (2417m) – Cresta della Pitturina – Fine Ferrata (2424m)- CAI-160 Vanbariutu- Traversata Carnica- Bivio sentiero (2200m) – Coston De Pian Minoldo -CAI-161 (1842m) – Le Mandrette CAI-144- Casera Melin (1673m).
Distanza totale: 12,0 Km
Domenica 2 luglio 2017. Siamo diretti in macchina, nel Comune di San Nicolò di Comelico, per Sega Digon, la Val Melin e l’ omonima Casera. Partenza dalla Malga Melin , ore 7.50, con l’ attenta guida di Ivo Zanonella, della Sezione CAI di Valcomelico. Siamo un bel gruppo di 25 escursionisti amici, tutti soci del Club Alpino Italiano.
L’ ampia mulattiera, segnavia CAI-144, raggiunge senza difficoltà il primo bivio ai margini dei Cadini Di Cima Valona, e il Bivacco Piva (2250 m), costruito per presidiare le creste di confine con l’ Austria, appena dopo i fatti dell’ attentato.
Nella notte del 25 giugno 1967, alcuni attivisti Austriaci abbatterono un traliccio dell’ alta tensione, una pattuglia composta da Alpini, Artificieri e militari partirono presto alla mattina per il sopralluogo e ulteriori trappole esplosive colpirono a morte alcuni di loro.
Da lì, il sentiero si fa più stretto e fino a uno spiazzo (2471m), poco sotto la Cima Vallona (Wildkarleck 2532m), dove indossiamo imbrago, casco e set da ferrata, per affrontare in sicurezza il Sentiero Attrezzato D’ Ambros, che corre lungo le creste della Pitturina senza grossi dislivelli ma continui sali e scendi.
Ci aspetta una breve galleria, scavata nella roccia, una scala verticale, l’ ascensione di una imponente torre e lo scavalco di una piccola forcella, punto un po’ difficile. Il Sentiero Attrezzato D’ Ambros non è così banale, come un semplice sentiero esposto ma presenta anche le sue piccole difficoltà alpinistiche.
Sostiamo alla fine della Ferrata per il pranzo, in bella vista dei nostri amici Austriaci e del rifugio Austriaco Filmoor St. Sch. H.
Manca solo il sole e il freddo si fa sentire anche per la stagione estiva, decidiamo di ripartire con calma giù per il Vanbariutu, sentiero CAI-160. Stare attenti intorno a quota circa 2150 metri di tenere il sentiero CAI-160 che passa sotto le Creste della Pitturina e risale leggermente e non seguire la traccia che scende giù per il Rio Chialiscon.
Al bivio Pian Midolo (2170m), della “Traversata Carnica” dove scendiamo ripidamente un sentiero secondario, del Costone di Pian De Midolo, dentro un susseguirsi di bosco e praterie aperte fino a raggiungere il sentiero CAI-161 a quota circa 1842m. Seguendolo verso Ovest si raggiungerebbe la Casera Pian Formaggio (1802m) che porta al Monte Cavallino (2689 m), cima principale al Confine con l’ Austria. Procediamo invece verso Est attraversando il torrente Rio Mandrette per trovare sull’ altro versante la strada forestale e raggiungere il bivio di sta mattina a quota 1790m. Alla Malga Melin ci aspetta la festa di apertura stagionale del locale ristorante con tanto di musica e birra rinfrescante.
Partenza ai Piedi delle creste del Palombino
Il gruppo delle Crode Dei Longerin
I Trallici di Cima Vallona
Targa ricordo dei fatti di Cima Vallona
Bivacco Piva (2250m)
Le creste di Cima Vallona e Col De L’ Ai
Le Crode Dei Longerin viste dai Cadini di Vallona
Bivio per CAI-161 Pian Formaggio e CAI-160 Forcella Cavallino
Sentiero CAI-191, verso le Creste della Pitturina
Sosta per indossare il Kit di ferrata
Forcelleta di acesso al Sentiero D’ Ambros
Inizio del sentiero attrezzato D’ Ambros Corrado
Le Creste della Pitturina con il Monte Cavallino in fondo
Creste della Pitturina con le Crode Dei Longerin
Vallone Austriaco
Creste della Pitturina
Traverso e galleria del Sentiero Attrezzo D’ Ambros
La Gusela sul Sentiero attrezzato D’ Ambros
sentiero attrezzato D’ Ambros
Creste della Pitturina
Creste della Pitturina
Picco da salire
Arrampicata sulla ferrata D’ Ambros
Arrampicata sulla ferrata D’ Ambros
Uno sguardo all’ indietro
Passaggio difficile del Sentiero D’ Ambros
Fine del Sentiero Attrezzato D’ Ambros
Il Monte Cavallino e il Rifugio Filmoor St. Sch. (2350m)
Infioritura di Sedum
Sosta alla fine del Sentiero Attrezzato D’ Ambros
Le Creste Della Pitturina viste dal Vanbariutu
Discesa dalla Pitturina verso Le Crode dei Longerin
Segnavia CAI-160 per il Passo Silvella, il Cavallino e il Bivacco Piva
Attraversamento del Rio delle Mandrette CAI-161
Ritroviamo la strada di salita per la stradina a Cima Vallona
ITINERARIO: Val Canzoi-San Antonio Alla Santina(560m) – CAI-819 Val Fraina -Le Fornaci (871m)-Casera Val Lunga (1278m)-Forcella (1406m)- Chiesetta San Mauro (1268m). Distanza: circa 10 Km tra andata e ritorno.
La Val di Canzoi nel Comune di Cesiomaggiore, costituisce uno degli accessi naturalistici più frequentati del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi , dopo la Chiesetta Sant’ Antonio (Località Cimole) troviamo l’ Ex maneggio “Alla Santina” , trasformato in un Centro per l’Educazione Ambientale, http://www.mazarol.net/educazione-ambientale/cea-la-santina.php
Lasciamo la macchina lì, ma possiamo partire più avanti dall’ Agriturismo Orsera dove imbocchiamo la stradina quasi in piano in Val Fraina e il Segnavia CAI-819. Direzione Ovest per circa due kilometri, si supera la Val Di Saladen per un ponticello di legno che è forse evitare il transito visto la sua vetusta, prima di addentrarci per la Val Lunga. In località “Fornaci” un camoscio pascola nella piccola radura adiacente alla piccola casera. Il sentiero è ottimamente segnato con segni CAI bianco rossi sugli alberi e il percorso mantenuto di recente, prima nel fondovalle poi dopo avere superato un tratto in costa, per il bosco si raggiungono i ruderi della Casera Val Lunga (1278m), vari zig-zag ci portano in Forcella San Mauro (1406m). In una ventina di minuti scendiamo alla Chiesetta, dove un banner ci segnala che il 15 gennaio viene celebrata la Messa dedicata al Santo Omonimo. Un gruppo di Escursioni di Mestre ha fatto il percorso per la Via “Normale” da fondo valle.
Centro per l’Educazione Ambientale “Alla Santina”
Strada di acesso alla Val Fraina
Sentiero CAI-819 per la Forcella San Mauro
Bosco e Casera Val Lunga (1278m)
Ermo della Chiesetta San Mauro e Gruppo Santo Mauro
Panorama dalla Chiesa San Mauro
Intaglio San Mauro
Chiesetta di San Mauro (1268m)
Segnavia CAI-819 alla Chiesetta San Mauro
Dalla Forcella San Mauro in direzione della Cima San Mauro
Distanza: 6,7 Km – Dislivello: 585 m- Tempo: 4 ore Itinerario: Casera Palughet (1257m) – Forcella Palughet (1521m) – Casera Zervoi (1737m)- Monte Zervoi (1842m). 16 aprile 2017. Da Fae di Longarone prendere la strada lunga e tortuosa (circa 8 Km) che sale i ripidi pendii del Monte Belvedere, che ci separa dal Canale di Zoldo.
Da Pian De Cajada si trova uno dei più grandi boschi di abete bianco del Veneto, fino a parcheggiare la Casera Palughet (1257 m), dove d’ estate era attivo un agriturismo.
Nei boschi sovrastanti vivono anche i cervi, in settembre ottobre, facilmente osservabili durante la stagione degli amori.
Il sentiero segnavia CAI-509 parte appena sopra la Casera e si addentra nel bosco di latifoglie, per salire poi con brevi zig-zag fino alla Forcella Palughet (1521m), dove partirebbe il lungo sentiero CAI-515 in Costa sopra la selvaggia Val Dei Molini Dei Frari che porterebbe giù alla Val Del Piave.
Verso Nord-Est il sentiero di cresta, spartiacque tra la Conca di Cajada e la Val Dei Molini Dei Frari, per la Cima Saline (1616 m), Cima Becola (1520) è anche facilmente percorribile per chi ama i percorsi poco frequentati.
Continuiamo la nostra salita direzione Sud-Ovest, il bosco si apre a praterie di alta quota. A circa 1636 metri, il bivio ci porta rapidamente a Casera Zervoi (1737 m), dove osserviamo quattro cinque camosci al pascolo nella conca, non sembrano così impauriti dalla nostra presenza, facciamo silenzio per fare fotografie, sanno che ci stiamo dirigendo verso la nostra casa degli umani. Breve sosta per poi dirigersi verso la sommità del Zervoi, le tracce del sentiero ufficiale scompaiono ma si prosegue facilmente lo stesso tra pini mughi e saliscendi.
La prima cima a Sud, si conquista dopo un ora e mezza, fa è segnata da un piccolo ometto di pietra, la seconda alta praticamente uguale a circa 200 metri a Nord, e vorrei precisare che da lì scende il sentiero (puntinato sulla cartina) per la Pala Dei Fagher e fa il giro per l’ Alta Via 3 per la Forcella Zervoi (1665 m).
Il Monte Zervoi (1842m) costituisce un ottimo pulpito di osservazione verso il Gruppo della Schiara e il versante Serva opposto a Belluno, molto più ardito.
Il ritorno si fa per un sentierino che taglia il bosco di Pini mughi direzione Sud, prima di raggiungere in breve la Casera Zervoi.
I Palughet e la Cima del Zimon (1819m)
Forcella Palughet (1521m)
Pala dei Fagher
Versante settentrionale del Monte Serva
Camosci al pascolo
Gruppo dello Schiara con davanti la Cima del Tanzon
Monte Pelf (2506 m), Cima Orientale dello Schiara
Panoramica verso Casera Zervoi e la Valbelluna
Diga della Val Gallina, Soverzene, Monte Dolada, Conca dell’ Alpago
Conca dei Palughet vista dall’ alto
Casera Zervoi (1737 m)
Quota 1600 m, un mini canyon formato dal distacco di una roccia
Quota 1585 m, un mini canyon formato dal distacco di una roccia
Fior di stecco
Monte Zervoi visto dai Palughet
Malga Palughet,nella conca Palughet
Palestra di roccia sulla strada che porta a Cajada