Bec Di Filadona
ITINERARIO: Ponte Delle Zente -Valico Della Frica (1113 m)- CAI-439- Baita Tre Avezi (1455 m)- Pra Longo-CAI-425- Seconda Cima (1996 m)-Terza Cima (2027m)-Becco Di Filadona (2150 m)-Bus De Le Zole (2070 m)- CAI-442-Val Rossa-Albi (1600 m)- Rif. Casarota (1570 m)- Bar Sindech (1100 m).
Distanza: 14,0 Km ; Dislivello: 1180 m circa.
L’ escursione di oggi, domenica 5 settembre 2021, organizzata dal gruppo Alpinia, si svolge nella parte Nord Occidentale del’ Alto Piano dei Sette Comune, a Sud di Trento, tra la Val Arina e la Val Sugana, il Gruppo del Cornetto-Becco di Filadonna si erige a quota 2150 m.
Salita alla Baita Tre Avezi
Dal piccolo comune di Vigolo Vattaro, costruito sull’ Altipiano della Viganola, proseguiamo per la strada N°349 nella Valle del Centa, che sale per le mete turistiche più illustre di Lavarone, e Folgaria. Ci fermiamo e parcheggiamo l’ automobile al Valico Della Frica, in località “Ponte Delle Zente”, dove parte la camminata . Saliamo per la stradina forestale poi sentiero fino a fare una breve sosta alla Baita Tre Avezi, bella costruzione in una radura panoramica, prima di riprendere il cammino dentro una bella faggeta. Si raggiunge una cresta senza alberi, il “Pra Longo”, che ci permette di ammirare davanti a noi il nostro gruppo montuoso, verso sinistra il Cornetto, la Seconda e Terza Cima e più a destra la cresta che porta alla Cima del Bec Di Filadona.
Ascensione al Becco Di Filadona
Finalmente finisce la salita, giungendo nei pressi della “Seconda Cima”, a quota 1996 metri. Si prosegue con meno fatica per la cresta, costituita essenzialmente di Pini Mughi, fino ai piedi del Becco Di Filadonna, la parte sommitale si raggiunge rapidamente in una decina di minuti scalando facili piccoli rocce. Una semplice crocetta di legno e un punto trigonometrico dell’ I.G.M. ne segnala la posizione, mentre la croce più alta, visibile dal fondo valle è posizionata a poca distanza, sull’ ante cima. L’ aria è un po’ nebbiosa, ma si scorge facilmente il bel Lago di Caldonazzo e il paese di Vicolo Vattaro.
Il Rifugio Casarota
La discesa dal Bus Delle Zole, si rivela abbastanza impegnativa, la parte sotto la forcella essendo costituita da brevi salti di rocce e ghiaione. Il paesaggio è brullo, formato da tronchi di Pini mughi calcinati da un incendio relativamente recente. Sorgono in successione tre caratteristici pinacoli di roccia molto caratteristici, prima di inoltrarsi dentro un sentiero più agevole. Entrando nel bosco, al bivio di Albi, giriamo a destra per giungere rapidamente al Rifugio Casarota (1570 m) dedicato a Livio Ciola, ex presidente della sezione Società Alpinisti Trentini di Centa San Nicolò. La gestrice del Rifugio si chiama Lorenza Delama, e spiega in parte l’ ottima idea di allevare alpaca domestici.
La discesa a valle per il bosco si rivela più rilassante, all’ improvviso troviamo statue intagliate nel legno, in particolare il “Vecio Casna”, personaggio antico, alto, magro curvo di spalle, capelli lunghi e bianchi, che scava da sempre la montagna e scarica a valle il materiale. Giungiamo rapidamente al Bar Sindech (1100 m), dove termina la nostra spedizione, chiudendo l’ anello.