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Rio Molini Dei Frari e Becola

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ITINERARIO:  Pont Del Bus (ca 412 m)-CAI-515 – Bivio Fortogna (769 m)- Vallaza (ca 786 m)- Casera Nantere (892 m)- Val Del Monache- Ponticello (ca 881m)- Casera Protti (953 m)- Doerne (970 m)- Val Dele Taie (ca 930 m)-Casera Coston (1171m)- Forcella Palughet (1521 m)- Cima Saline (1616m)- Bivio 1595 m- Casera Becola (1428)-CAI-571 Cordino (ca.1350m)- Casera Fortinasi (ca 967 m)- Vasca (689 m)- Cimitero Monumentale Fortogna (circa 470 m).

Distanza totale: 16,9 Km –Dislivello totale: 1350 m circa

Sabato 28 maggio 2018, partenza da Località Pont Del Bus, il sentiero CAI-505 deve attraversare i binari della ferrovia, quindi bisogna prestare la massima attenzione, si supera la rete para-massi e ci si addentra nella Val Rui Dal Molin. Attenzione a non scendere per i numerosi sentierini che portano giù direttamente all’ acqua del torrente, utilizzati dagli umani o animali?

A quota 665 m circa, il sentiero gira a destra e risale il costone fino a raggiungere il bivio proveniente da Fortogna (ca. 769 m).

Il percorso sale moderatamente passa per la Val Valazza, prima di raggiungere la Località Casera Nantere (892 m). Si supera un tratto esposto con un rudimentale ponticello (quota ca. 880 m), poi si giunge alla Casera Protti (953 m), sono tutte Casere allo stato di ruderi ma esistono ancora, bisogna prendere le tracce vicino alle tabelle e risalire qualche minuto!  Doerne, Val dele Taie per giungere alla Casera Coston (1171 m) e meritare una sosta all’ unica casera ben conservata. Il sentiero svolta quindi a destra direzione Est e inizia la ripida salita nel bosco di latifoglie e faggio, la traccia è meno evidente, ma con bolli rossi ben ripassati. Finalmente giungiamo alla Forcella Palughet (1521 m) dopo tanta fatica e superato il più forte dislivello. Decidiamo di fare le creste che delimitano la Conca di Malughet a Nord e la Val Rui Dal Molin. Il dislivello è solo di un centinaio di metri in più e ci permette di evitare di scendere a Cajada e la lunghissima strada per chiudere l’ anello. Non c’ è traccia di sentiero ma ci sono bolli rossi sugli alberi e si cammina come in un largo viale cittadino e alberato. A destra il versante è privo di vegetazione con rari tronchi di alberi morti, segno dell’ incendio di alcuni decenni fa. Raggiungiamo la Cima Saline (1616 m), e l’ antecima a quota 1595 m, dove parte il sentiero di discesa sul versante Settentrionale verso la Casera Becola, su un’ ampia radura prativa. Il posto ameno si potrebbe raggiungere facilmente dalla macchina con la strada per Cajada e d’ estate si fanno pranzo e feste della Montagna. Riposo meritato e tardivo per il pranzo ma va bene lo stesso !

Scendiamo per il Sentiero CAI-571 per il bosco, prima per il traverso verso Sud e poi verso Est. A quota 1350 m troviamo la fune metallica in un passaggio esposto, sotto i piedi, è pericoloso, il chiodo che lo teneva si è staccato dalla parete. Continuiamo direzione Nord-Est per una discesa più ripida fino a Fortignasi, dove difficilmente scopriamo la Casera omonima, in buono stato ma nascosta nella fitta vegetazione. La discesa continua senza problemi, si passa davanti alla vasca d’ acqua del comune di Fortogna (quota circa 689m), prendiamo una scorciatoia a circa 592 m per concludere passando per il Cimitero Monumentale delle Vittime del disastro del Vajont.

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Vallorch e Strada del Taffarel

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Vallorch e Strada del Taffarel
Il villaggio Cimbro di Vallorch (quota 1120 m)

Itinerario: Cansiglio Cap. Genciana (1019 m)- Sentero Alpago Natura F1 – Vallorch Villaggio Cimbro (1122 m)- La Faia- Vallone Vallorch – “F” Strada del Taffarel (1319 m) – sentiero “S”- Cap. Genciana.

Distanza: 10,1 Km ; Dislivello: 330 metri.

Una semplice passeggiata di poche ore per scoprire il Pian Del Cansiglio e il rigoglioso bosco di faggio. Si parte nei pressi di “Capanna Genciana”, in fondo al rettilineo che confina con il Comune di Vittorio Veneto. La stradina, già sentiero “Alpago Natura” è contrassegnato con la sigla F1, porta direttamente sul “falso piano”, anche con l’ automobile, al Villaggio Cimbro di Vallorch.

I Cimbri erano una tribù probabilmente germanica o di etnia celtica che invase il territorio della repubblica romana. Ormai la lingua Cimbra è quasi scomparsa e rimane in poche località dell’ Altipiano di Asiago.

Il villaggio assomiglia a una città dei west-end Americani con una decina di baracche e case di legno, la sua chiesetta dedicata alla Vergine Maria, e la sua osteria.

Il percorso “Alpago Natura” prosegue nel bosco della “Serenissima” direzione Sud-Est lungo il Vallone Vallorch, la fagetta è costituita da faggi di alto fusti e ben distanti gli uni dagli altri, consentendoli di alzari liberi verso il cielo. Il toponimo del luogo è “La Sboada” o “Pian Parrocchia”.

Alla fine il sentiero s’ innerpica sul letto secco del torrente Vallorghet. A quota circa 1320m , raggiungiamo la stradina bianca della ciclabile Cansiglio-Monte Pizzoc, è la “Strada del Taffarel”. E una stradina bella larga e praticamente pianeggiante, ricoperta dal fogliame caduto dai faggi e bella da percorrere dai numerosi “bikers”. Continuiamo verso Nord-Est per meno di due kilometri, prima di trovare il sentiero “S” di discesa. Un imponente e isolato abete bianco è là come guardiano del segnavia. Il sentiero di discesa è più rapido ma comodamente ci riporta al villaggio Cimbro.Torniamo alla “Capanna Genciana”, bar ristorante, per rifocillarci con dolce e bevanda fresca !

 

 

 

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Sentiero del Gaviol insieme al C.A.I. Alpago

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Sentiero del Gaviol insieme al C.A.I. Alpago
Bivacco Pian de La Pita (1483m) e Lago Di Santa Croce

 

Itinerario: Sella Del Fadalto park (487 m)- Crosera (481 m)- CAI-949- Sentiero Gaviol- Le Prese(1344 m)- Bivacco Pian De La Pita (1472 m)- M. Millifret- Monumento A.V.A.B. al Pizzoc(1512 m)- Casere Oselada (1458 m) – CAI-480 (H3)- Casera Prese – Monte Costa (1375 m)- Rif. Mezzomiglio (1291 m).

Domenica 22 aprile 2018:  il sentiero del “Gaviol” si inerpica sulla ripida scarpata Occidentale del Piano di Mezzomiglio. Partenza dall’ ampio parcheggio del Fadalto (448 m), con una trentina soci  del CAI Alpago e alcuni soci di Aviano, per la stradina bianca in località Crosera che si inoltra nel bosco, prima in piano poi in ripida salita in zona“Gaviol”, abbiamo l’ onore di essere preceduti da valenti boscaioli che si adoperano per tagliare i fastidiosi arbusti caduti sul sentiero. Poi si attraversa la frana ben visibile e un primo cordino metallico ci aiuta a passare con sicurezza un tratto esposto nel bosco e una piccola passerella per superare un tratto aereo. Superato questo impegnativo dislivello, per fortuna sempre all’ ombra, attraversiamo un piccolo bosco di alberi aghiformi prima di giungere finalmente sulla prateria di Mezzomiglio, dove godiamo di un prima sosta per ammirare il panorama delle Cime della Valbelluno e ben oltre le Dolomiti Zoldane e Cadorine. Siamo vicini all’ Agriturismo Malga Mezzomiglio, ma proseguiamo verso Sud inoltrandoci nella Riserva forestale di faggi del Millifret, seguendo la pista in piano fino al Bivacco Pian De La Pita (1483m), dove effettuiamo un’ altra sosta, con visuale verso l’ intero Lago Di Santa Croce. Osserviamo il sentierino CAI-1046 che ci porterebbe ripidamente giù alle Fornaci di calce del Fadalto ormai in disuso. Continuiamo per il sentierino, purtroppo reso una corsa a ostacoli dai tagli boschivi ai danni degli abeti rossi ! Siamo sotto la lunga cresta che separa la Val Lapisina dal Pian Del cansiglio, camminiamo sotto il Monte Millifret (1581m) fino a uscire sulla prateria aperta del Monte Pizzoc (1565m) dove non giungeremo ma facciamo una ulteriore sosta, sulla cresta meridionale si può osservare la pianura Veneta fino a Venezia.

Ripartiamo di nuovo, ma per completare l’ annello, percorriamo più a Est, il sentiero CAI-980 (H3) per la faggeta rigogliosa del Cansiglio, parallelamente al sentiero di andata, un po’ preoccupati per la neve. Fa parte anche dall’ Alta Via N°6 “Alta Via dei Silenzi “ e il Sentiero Europeo E7 che parte dal Portogallo fino alla Romania.

Raggiunto il Pian de Le Prese, passiamo davanti alla Casera omonima fino a salire sul Monte Costa (1375m), dove è stato eretto un monumento dedicato all’ eccidio dei Partigiani da parte del Nazismo. Il Sentiero “Alpago Natura” scende rapidamente al Rifugio Casera Mezzomiglio (1291m), accessibile anche in automobile. Ci aspetta alle ore 15, il pranzo con antipasti di produzione locale e un tris abbondante di pasta, con dolce e caffè finale !

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Casera Valbona a Ospitale Di Cadore

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Casera Valbona a Ospitale Di Cadore
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Permacultura in Valbelluna (BL)

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Permacultura in Valbelluna (BL)

Semi di resilienza in permacultura

“prendersi cura della TERRA, prendersi cura della GENTE, condividere le RISORSE… i fondamenti ETICI della Permacultura”.

www.valbelluna.net


 

L’associazione LIBERAMENTE VALBELLUNA con  il patrocinio del Comune di Limana sta organizzando per settembre, un CORSO di PERMACULTURA in provincia di Belluno. Il corso sarà un percorso di crescita, per vivere, relazionarci e coltivare in modo sostenibile, con più gioia, rispetto e integrazione.

Ma cosa è la Permacultura?  “Permacultura”, dall’inglese ‘‘permanent agriculture’’ è un insieme di pratiche agronomiche e relazionali che consentono di disegnare ambienti umani simili agli ecosistemi naturali. Consiste nella progettazione e conservazione consapevole ed etica di ecosistemi produttivi che hanno la diversità, la stabilità e la flessibilità degli ecosistemi naturali. Allo stesso modo si applica a strategie economiche e a strutture sociali. La Permacultura si può definire una sintesi di ecologia, geografia, antropologia, sociologia e progettazione (www.permacultura.it).

Per informazioni contattare ass. Liberamente Valbelluna info@valbelluna.net o contattare Paolo Tormen (Tel. 3397003364).


Il Docente: Marco Pianalto


Agronomo, libero professionista. Docente, progettista e facilitatore in Permacultura. Laureato in Scienze Agrarie a Padova, ha inoltre completato la formazione post- laurea presso la Facoltà di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Advanced School in Sustainability  and Food Policies). Dopo un’esperienza decennale come idrotecnico in Spagna, ha svolto la formazione iniziale ed avanzata in Permacultura presso il noto istituto Permacultura Montsant (Tarragona, Spagna) con Richard Wade e Inés Sanchez. Ha ottenuto il Diploma presso l’Accademia Italiana di Permacultura ed è membro del consiglio didattico dell’Accademia (Ellisse dei Tutor). Si è diplomato in Agricoltura Organica Rigenerativa in Messico.
Attualmente è membro dello staff tecnico, didattico e organizzativo di Deafal ONG, organizzazione impegnata nella diffusione dell’Agricoltura Organica Rigenerativa e nella difesa dell’Agricoltura Famigliare in Italia e all’Estero. È inoltre presidente dell’Associazione per la Transizione “seminamore”, impegnata nella diffusione di temi e pratiche legati a Permacultura, Transizione e Decrescita. L’associazione sta allestendo uno spazio didattico e produttivo in periferia di Vicenza.

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Festa Del Gelato Zoldo 2018

Festa Del Gelato Zoldo 2018

Il gelato artigianale nasce in Val Di Zoldo, nelle Dolomiti alla fine del 1800.

Distanza percorsa (risalite comprese): 47,6 Km

Sabato 24 marzo 2018:  Il 24 marzo è da diversi anni, la Giornata Europea del Gelato Artigianale.
La Val Di Zoldo, festeggia degnamente il fatto di essere la culla storica del gelato artigianale, già dalla fine del diciannovesimo secolo, aprendo gratis le sue  piste da sci della Val Di Zoldo. Gli impianti di risalita del comprensorio Ski-Civetta coprono l’ area attorno al gruppo del Civetta (3220 m). Bastava presentarsi con lo scontrino fiscale di una gelateria allo sportello, per ricevere lo skipass giornaliero. L’ Impegno di “Dolomiti Stars” e della Val Di Zoldo per celebrare questa antica tradizione, è stato accompagnato dall’ abbondanza della neve di questa stagione e dai numerosi turisti venuti per il fine settimana.

Il gelato Zoldano: Inoltre, a partire dalle ore 11 è stato l’ occasione di degustare il buon gelato artigianale, preparato dai Maestri gelatai con materie prime naturali e lavorate con macchinari storici. Abbiamo avuto il piacere d’ incontrare e fare quattro chiacchiere, con la Signora Ballestra, figura storica nello sviluppo turistico della Val Di Zoldo.

La giornata è stata eccellente, il sole ben presente per questi primissimi giorni di primavera, con passaggi di nuvole leggere. L’ aria ancora un po’ freddina, ma propizio per una neve ancora perfetta per l’intera giornata!
Quindi il divertimento è stato assicurato, le piste di Dolomti Super-Ski ottime.

 

 

 

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Sci-Alp in Nevegal

Sci-Alp in Nevegal
La lunga cresta del Nevegal e Col Visentin (1763m)

Domenica 4 marzo 2018, dopo il freddo polare e il famigerato Burian, che a dire la verità non si è sentito molto in Provincia di Belluno, finalmente si presenta una bella giornata di sole sulle cime Dolomitiche e decidiamo per raggiungere il Nevegal !

Partenza quindi per un classico per l’ addestramento dello sci-Alpinismo vicino al capoluogo Dolomitico. Il comprensorio del Nevegal, sul Col Visentin, si trova a poco più di un quarto d’ ora in macchina dal centro di Belluno. www.alpedelnevegal.it/

Il percorso riservato allo Sci-alpinismo, parte dal Col Canil (dal Piazzale del Nevegal, guidare per la Via Col De Gou, fino al parcheggio degli impianti di risalita chiusi), a 1005 m di quota.

Indossati, sci, scarponi, pala, sonda, ARTVA, indispensabili per ogni sciatore che frequenta le Dolomiti, fuori dalle piste convenzionali, si risale sul bordo destro la pista, al margine del bosco. S’ imbocca la prima stradina bianca a destra, prima di risalire un sentierino per il bosco. Rapidamente si esce fuori dal bosco ombroso, e superato il colletto, si scorge la Malga Col Toront (1399m) con il suo punto agrituristico.  

Salutiamo il nostro amico Walter con la fedele Zanna, un incrocio tra Maremmano e Pastore, che fa la felicità dei bambini grandi e piccoli, sotto ogni temperatura. La salita continua verso Sud, fino alla Busa De Camp e finalmente sulla cresta del Visentin e il Col Toront (1655m) !

Il Panorama verso la pianura Veneta non è dei migliori, coperta dalla nebbia, invece le Prealpi venete è il balcone migliore verso le Dolomiti Bellunesi !

Raggiungiamo il vicino Rifugio A. Bristot (1616m) per un breve ristoro. Tolte le pelli, scendiamo in tutta sicurezza per le piste 17 “Erte Alte”, 18 “Erte Basse, fino al Rifugio La grava (1198m). Scendiamo poi per il campo scuola fino alla strada. Torniamo a piedi, sci in spalla fino al parcheggio del Col Canile.

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Rifugio Carestiato con le ciaspe

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ITINERARIO: Passo Duran Rifugio San Sebastiano (1594m)- CAI-578 -stradina- Colle Duran (1740m)- CAI-549- Malgan Duran (1744m)- Rifugio Bruto Carestiato (1834 m) al Col Dei Pass – inizio Ferrata Costantini (1860m).

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Malga Posta

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Itinerario: Albergo Ponticello (1491m)- Strada verso Sud- CAI-29 (1515m)- Malga Posta (1968 m)- CAI 30- Rui (1925m)- Kaserbachtal- Rio Della Casera (1886m)- Strada (1565 m)- 1491 m

Domenica 22 ottobre 2017. Dopo tante belle giornate autunnali di sole, ci troviamo  questo fine settimana con l’unica giornata uggiosa e piovosa. Destinazione: la Cima Campo Cavallo (Grosser Rosskopf a 2559 m) con la corriera organizzata dal C.A.I. di Belluno, arriviamo in località Albergo Ponticello (quota 1495 metri), in Val De Braies Vecchia. Percorriamo la stradina a Sud fino ad imboccare a quota 1515 metri, il sentiero CAI-29 che sale rapidamente. Il sentiero è ottimamente mantenuto con numerose travi di legno a formare comodi scalini e trattenere il terreno, altrimenti scivoloso. Alla Malga Posta (1968 metri), riteniamo la nostra salita come finita e dopo un breve ristoro sotto la tettoia umida, ci apprestiamo per la discesa. Il sentiero CAI-30, altrettanto bello e pulito scende da prima comodamente fino ad attraversare il torrente “Kaserbach” a quota 1886 metri, scendiamo per la valle e per ritrovare la stradina iniziale (quota 1565 metri) e il parcheggio dell’ Albergo Ponticello. È d’obbligo fare un salto per una visita veloce al vicino Lago di Braies. Ci doveva essere un mercatino ma il brutto tempo l’ha fatto desistere. Finalmente ci troviamo tutti felici e contenti, con due gambe sotto un tavolo per riscaldarsi e assaggiare le prelibatezze Alto-Altesine.

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Cima Delle Vacche (2058 m) con “Chies e le sue montagne”

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Cima Delle Vacche (2058 m) con “Chies e le sue montagne”
Santa Messa con Don Rinaldo Ottone

Itinerario: Agriturismo Malga Pian Grant (1211m)- Malga Pian D. Lastre (1259m)- Coltoron – Costa Schienon- Cima Delle Vacche (2058 m)

Sabato 21 ottobre 2017, come ogni anno nel quadro della manifestazione “Chies e le sue montagne e Montagna ”, insieme di conferenze, mostre organizzate in Alpago, viene organizzata la gita escursionistica con “meraviglia del Creato” la celebrazione della Santa Messa su una cima dell Alpago. Quest’anno è stato deciso di conquistare la Cima Delle Vacche, metà favorita dello Sci Alpinismo nelle Dolomiti Bellunesi. Presenti soci della locale sezione del Club Alpino Italiano www.caialpago.it e volontari del Soccorso Alpino e Speleologico.

Parcheggio a Pian Grande a quota 1211 metri, alle ore 8 partenza per la strada pastorale che porta in piano a Malga Pian Laste (dove partirebbe il sentiero CAI-926 per il rinomato Rifugio Semenza). Si prosegue per la stradina fino a quota circa 1342 metri, dove seguendo le indicazioni, saliamo per il bosco e poi la Costa Schienon: lunga cresta occidentale della Cima delle Vacche. Superato i 200 metri di dislivello, finalmente usciamo da questa fitta nebbia umida e ci ritroviamo sotto il sole autunnale che fa presto a riscaldarci il corpo ma anche il cuore. Verso Sud spuntano il Col Visentin è le Pre-Alpi Bellunesi come isolotti. Dall’altra parte a Nord la Valle Del Cadin ombreggiata ci separa dalle altre cime della lunga catena dell’Alta Via numero 7 , della conca dell’ Alpago”Via Di Patera”, Monte Castelat e Monte Guslon. Dopo 2 ore abbondanti e un dislivello di 800 metri, si raggiunge la Cima senza grosse difficoltà. Siamo già una quarantina è continua di arrivare gente. La Santa Messa, viene celebrata dal prete alpinista Don Rinaldo Ottone, su un pianoro prima della cima, purtroppo per via della fitta nebbia, a valle, non può decollare l’elicottero per portare altri partecipanti. La mattinata si conclude per chi lo desidera con il pranzo conviviale al ristorante Al Sasso di Sant’ Anna (Tambre D’ Alpago).

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