Header Image - Escursioni Nelle Dolomiti

Cime Monte Brentoni

by MDB 0 Comments
Cime Monte Brentoni
Gruppo Comelico Trekking sui Brentoni

ITINERARIO: Park Val Piova SP-619 (1776m)-CAI-382- Forc. Losco(1783m)- Forc. Camporosso (1913m)-CAI-328-Forc. Brentoni (2400m)-Cima Bentoni Ovest(2547m)-2513m- Cima Brentoni Principale (2548m)-Forc. Camporosso (1913m) – Forc. Losco(1783m)-Park (1776m).

Gruppo: Alpi Orientali – Alpi Carniche – Gruppo Terze Clap in provincia di Belluno
Dislivello di salita: 750 m
Tempo di salita: 2,30 h – Totale: 4,30 h
Difficoltà: E – AR – II – PD (scala difficoltà)
Cartografia: TABACCO N. 02 “Forni di Sopra Ampezzo Sauris Val Tagliamento” 1:25000
Questa salita consente di toccare la cima più elevata del piccolo gruppo dolomitico dei Brentoni, posto fra il Cadore e la Carnia. Oltre ad interessanti escursioni e traversate, il gruppo offre alcuni itinerari di arrampicata di difficoltà medio-bassa su roccia abbastanza buona, con approcci comodi e agevoli. La traversata proposta permette di conoscere la cima, panoramica e inserita in un ambiente solitario e poco sfruttato.
Domenica 30 ottobre 2016, con il gruppo “Comelico Trekking” andiamo alla svolta della nostra meta per la strada SP-619 che dal Cadore porta da sopra l’ abitato di Vigo Di Cadore, a Casera Razzo per la Val Piova. Ci fermiamo un po’ prima del Valico di Ciampigotto, e imbocchiamo a piedi il sentiero CAI-332 a quota circa 1776 metri.
Alla mattina i colori autunnali di boschi e larici gialli si fanno apprezzare. Ben presto si presenta a noi dalla parte opposta della valle il gruppo dei Brentoni-monte Pupera-Valgrande nelle Alpi Carniche con tutto il suo splendore. La descrizione dettagliata dell’ itinerario si trova nel numero 202a della guida “Alpi Carniche 2” di A. De Rovere e M. Di Gallo, CAI-TCI 1995.
Attraversiamo il fondo valle del Rio Acqua Bona fino alla Forcella Camporosso (1913m) per iniziare a risalire per il sentiero CAI-328, tranquillamente tra boschi di abeti ingialliti dalla stagione inoltrata e aperte praterie. Da quota 2074 metri, abbandoniamo il sentiero ufficiale CAI-328 per la via normale ai Brentoni, che si inerpica con numerosi zig-zag con pendenza assolutamente regolare e tranquilla. Al bivio all’ incirca 2222 metri di quota, comincia la parte rocciosa, con tratti inizialmente di facili saltini rocciosi, proseguiamo seguendo i bolli rossi prima in direzione Nord Occidentale su una ampia cengia-rampa, poi in direzione decisa Nord-Est.
Alla piccola forcella verso 2400 metri di quota, inizia la difficoltà maggiore, un canalino ombreggiato, la cui corda fissa gelida, ci da la possibilità di muoversi con maggiore sicurezza per questo passaggio di secondo grado.
Bisogna muovere le dita oppure avere i guanti per il freddo alle mani. Finalmente a quota sopra i 2485 metri, sbuchiamo al sole e raggiungiamo rapidamente la vetta.
Troviamo un gruppo numerosissimo di giovani aspiranti alpinisti del 34° Corso Base A1 di Alpinismo C.A.I. Mestre Scuola di Montagna “Cesare Capuis” ( http://www.caimestre.it), intenti a salire dal versante Orientale.
La croce di vetta è semplice di legno e facciamo la foto ricordo, è bello, il cielo azzurro e la temperatura ideale e stranamente mite per la stagione.
I più arditi tra di noi, guidati da Lelio raggiungono la cima Principale adiacente, che culmina a 2548 metri, un metro più alto. Bisogna abbassarsi a circa quota 2513 metri per roccette e ghiaia sospesa pericolosa, occorre avere equilibrio estremo e piede sicuro! Crestina, passaggio aereo e poi la salita molto breve alla vetta principale, è un arrampicata facile di secondo grado, ma attenzione per l’ esposizione !
La discesa dalla cima Occidentale viene effettuata per la lunga cresta Sud-Orientale con passaggi di primo grado. E stata attrezzata una corda fissa per il tratto più difficile. A quota circa 2222 m, chiudiamo finalmente l’ anello e e scendiamo con più serenità il sentiero CAI a zig-zag, contenti di avere compiuto la nostra missione.
In conclusione, è stata una bella e divertente traversata, al limite superiore dell´escursionismo, su roccia buona. Ad alpinisti esperti e allenati non necessitano attrezzature specifiche. Occorre fare attenzione in discesa, specialmente per non smuovere sassi dall´alto, l’ uso del caschetto sarebbe consigliabile. Dalla vetta si apre un bel panorama sulle Alpi Carniche, le Dolomiti del Comelico e quelle Ampezzane. La zona alpinisticamente è poco frequentata.
Ci aspetta la spaghettata alla matriciana, ben meritata, in un’ ambiente caloroso al Rifugio Tenente Fabbro ( 1783m) del Valico Di Ciampigotto.

 

RITROVATE LE ESCURSIONI DI “COMELICO TREKKING” SUL CANALE YOUTUBE :

2.166 views

Col Quaternà in invernale

by MDB 0 Comments
Col Quaternà in invernale

ITINERARIO: Passo Montecroce Comelico (1636m) – CAI-131 – Ponticello a“Palu Alta”,  (1812m)- CAI-13 – Rio Di Pulla (1860m)- Rif. Malga Nemes (1877m)-Pian Di Mazzes-CAI-146-Rio Cor(1921m)-Hirtenhutte (2022m)-Passo Silvella (2329m)-CAI-148- Sella Del Quaterna (2379m)-Col Quaterna(2503m)-CAI-173(2317m)-Bivio La Punta (2053m)-CAI-149-Casera Rinfreddo (1887m)-Casera Coltronto (1879m)-CAI-156- Laghetto (1902m)-Rifugio Malga Nemes (1877m)-CAI-13-CAI-131-Passo Montecroce Comelico (1636m).
Dislivello: 870 m
Distanza totale: 21,5 Km
Domenica 23 novembre 2016, Siamo al passo Montecroce Comelico, confine tra le regioni Veneto e Trentino Alto Adige, e facciamo un giro ad anello con ascesa al Col Quaternà , vecchio vulcano estinto (neck) . Imbocchiamo il sentiero CAI-131 per comoda stradina, in leggera salita fino a quota circa 1812 m un lungo ponticello di legno ci permette di superare una zona perennemente paludosa “Palu Alta”, per procedere poi per la stradina sentiero CAI-13, Il ponticello sul Rio Di Pulla (1860m), saliamo al Pian Di Mazzes (1890m) dove si trovavano anticamente fienili e attività pastorale, e si apre il panorama sulle Cime circostanti, è ancora bel tempo, la temperatura mite, giusta per una escursione autunnale.
Procediamo per Il CAI-146, sempre per stradina comodissima si supera il torrente Rio Cor (1922m) per proseguire la strada in Val Vallorera, fino alla piccola capanna isolata “Hirjen Hutte” a quota 2022m.
D’ ora in poi, è un sentierino che sale a serpentine alto nella valle.
Siamo appena dietro alle creste di confine, alla nostra sinistra il Monte Rosso (2390 m verso Nord) imbiancato già dalla neve.
Davanti a noi, quindi verso Est, la Cima Vanscuro (Pfannspitze) e il Monte Cavallino- Gruppo Kinigat (2689m), coperte integralmente dal bianco candore della neve. Superati i 2000 metri calpestiamo una neve fresca , si cammina bene non è per nulla ghiacciato.
Raggiungiamo il Passo Silvella o Kniebergsattel (2329 m), per una breve sosta con bevande calde. Poi dalla Sella del Quaternà (2379m), saliamo decisi per la cresta Sud-Orientale sul Col Quaternà, fino a raggiungere rapidamente la Cima del Col Quaterna (2503m) o Knieberg , che offre già una vista panoramica e meravigliosa a 360 gradi.
E freddo e il cielo e i monti sopra la Val Comelico si coprono rapidamente.
Foto rituali, abbracci, scendiamo rapidamente fino alla Sella poi per i lunghi zig-zag del sentiero CAI-173 fino alla Località La Punta (2053m), prendiamo a destra, verso Ovest la strada ormai larga CAI-149 fino alla Casera Rinfreddo (18887m) dove prendiamo una bevanda calda gradita a tutti, poi seconda tappa alla Casera Coltrondo (1879m).
Per evitare la monotonia della strada principale, proseguiamo per il CAI-156 verso Nord, passando davanti a un laghetto in quota (1902 m), fino a raggiungere di nuovo, dopo l’ avvallamento del torrente Padola, il Rifugio Malga Nemes (1877m), poi per CAI-13, CAI-131 fino al Passo Montecroce Comelico.

RITROVATE LE ESCURSIONI DI COMELICO TREKKING SUL CANALE YOUTUBE

829 views

Monte Serla (2378m) con il C.A.I. di Belluno

by MDB 0 Comments
Monte Serla (2378m) con il C.A.I. di Belluno
Gruppo CAI BL Sul Monte Serla 2016

Itinerario: Park(1265m)- CAI14- Malga Serla (1720m)-“Sarlbach” – CAI33 AV3 -Passo Serla(2099m) – Baita (2110m) -Monte Lungo “Lungkofel” (2282m)- Forc. Serla (2338m)-Monte Serla (2378m)-Forc. Serla (2338m)-2175m: fuori sentiero per Rio Serla- Malga Serla (1720m)-Park(1265m)

Dislivello: 1100 m – Tempo totale di percorrenza circa 5 ore più le soste

Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)

Domenica 16 ottobre 2016, lasciamo le macchine (1285m) In Val Del Landro, lungo la strada che porta a Tobbiaco (Tobblach) . Il tempo uggioso non promette molto, la nebbia è fitta. Prendiamo il sentiero CAI-14 , dopo la centrale idro-elettrica inizia la salita ripidissima, ha una pendenza di circa 33% (calcolato grazie al GPS), dopo accertamenti risulta che una volta c’ erano diverse curve, sembra che sia stata ridisegnata con una riga.

Giungiamo alla prima nostra tappa, Malga Serla (1720m) che ci appare spettrale ma la luce solare inizia a filtrare attraverso la nebbia.

I prati della Malga e le cime del Serla ci appaiono progressivamente con tutta la loro bellezza autunnale, camminiamo in piano e con salite molto blande prima per il bosco di conifere poi per praterie sempre più aperte, fino al Passo Serla (2099m) e percorriamo il sentiero CAI-33, comune all’ Alta Via delle Dolomiti N° 3. Siamo ormai in cresta lasciandoci ammirare le creste di confine, le cime innevate dell’ Austria verso Nord. Lo spettacolo da sotto non è da meno, un mare di nuvole biancastre come il latte avvolge ancora la Val Pusteria, immediatamente sopra il cielo è azzurro profondo.

Sostiamo alla Baita (2110 m) dove la Luigina ci prepara come da tradizione con il CAI di Belluno, il caffe caldo preparato con la moka.

Ripartiamo per la prima Cima facile, il “Lungkofel” o Monte Lungo (2282m).

Riscendiamo a quota circa 2120m e proseguiamo per Forcella Serla (2338 m) dove scende vertiginoso il sentiero per Tobbiaco. Continuiamo prima per un buon sentiero largo ma “aereo” e giungere a una catena a circa 2250m messa come scorri mano a superare un tratto corto di roccette verticale. Ormai il Monte Serla si conquista senza difficoltà alpinistiche e siamo a quota 2378 m. Stiamo bene, il sole è forte e scalda. Sostiamo per il pranzo a sacco e il mitico caffe della Luigina! Si gode di un’ottima vista sul versante occidentale delle Dolomiti di Sesto (val dei Baranci, Alpe delle Pecore), sul Picco di Vallandro e sul versante nord della Croda Rossa d’Ampezzo, sulle Cime di Braies e sui Colli Alti.

Scendiamo senza fretta per poi a quota 2175m circa , abbandonare il sentiero ufficiale per la scorciatoia della Valle del torrente Serla, abbandoniamo il letto del torrente salendo per la dorsale e raggiungere finalmente la Malga Serla. Ormai dobbiamo affrontare la ripidissima discesa per la mulattiera fino al punto dove abbiamo abbandonare le macchine.

 

 

 

 

http://www.caibelluno.it/?news_reader+news=escursionismo_monte_serla

695 views

Monte Arnese (2550m)

by MDB 0 Comments
Monte Arnese (2550m)
Gruppo "Comelico Trekking in cima al Monte Arnese (2550 m)

Itinerario: Passo Montecroce Comelico (1636m) – CAI-131-CAI-133 – Malga Klammbach (1944m) – CAI-134- Monte Arnese(2550m)- Malga Klammbach (1944m)- CAI-13- Untere Pulla- Rio Di Pulla- Rif. Malga Alpe Di Nemes (1877m)- Passo Montecroce Comelico (1636m).
Dislivello: circa 1100 m – Distanza totale: 22 Km.
Domenica 9 ottobre 2016, ci troviamo di nuovo con gli amici del gruppo “Comelico Trekking”; dal Passo Montecroce Comelico (1636m) imbocchiamo il sentiero CAI-131, e superiamo una zona paludosa grazie a una lunga passerella di legno.
Proseguiamo fino a Malga Klammbach (1944 m), Il meteo è discreto, fa freddo e nuvoloso, ma continuiamo a sperare in qualche schiarita che verrà in mattinata ma molto timidamente. Incontriamo già un primo gruppo di turisti di lingua tedesca a Malga Klammbach, ma li lasciamo rapidamente per la nostra destinazione: il Monte Arnese. Dopo una serie di tornanti per la mulattiera, troviamo il bivio per la salita  a 2220 metri circa . Il tempo è freddo e cadono sempre di più piccoli cristalli di ghiaccio. Incrociamo parecchi altri escursionisti, per la maggiore parte Tedesca preparati come noi, alle condizioni avverse del tempo. Guanti, giacca, impermeabili, in fila ci sembra quasi di partecipare a una spedizione alpinistica. Alle ore 12h20, giungiamo alla Cima del Monte Arnese (2550 m), sulla cresta di confine tra Italia e Austria. Verso Nord, tra i banchi di nebbia scopriamo la cittadina di Sillian. Foto tradizionale di gruppo, mangiato qualcosa di veloce, fa freddo, non siamo più abituati a certe temperature !
Scendiamo rapidamente al bivio della Malga Klammbach decidiamo per allungare un po’ il giro di proseguire per un anello verso est per il percorso alto fino alla Valle del Rio di Pulla, e giungere finalmente al Rifugio Malga Menese (1877 m), aperto e accogliente. Festeggiamo il compleanno di una di noi e prendiamo tutti insieme una bevanda calda o una fetta di dolce Saccher.
Torniamo giù alle macchine contenti sotto una nevicata abbastanza copiosa che ci ha colto tutti di sorpresa!

 

Ritrova il video sul Canale Youtube di “Comelico Trekking” 

1.202 views

Terza Grande (2586m) nelle Alpi Carniche

by MDB 0 Comments
Terza Grande  (2586m) nelle Alpi Carniche
Gruppo Comelico Treking sulla Terza Grande

Descrizione: Campolongo Di Cadore-Val Frison- Park (1350m)- CAI-314- Passo Oberenghe (2081m)- Terza Grande (2586m) – Dislivello totale:  1250 m.

Domenica 25 settembre 2016. Gita organizzata dagli amici di “Comelico Trekking”, gruppo di appassionati di montagna, alpinisti, escursionisti e esperti camminatori del Comelico.

Ritrovo alle ore 8 a Campolongo di Cadore per la Val Frison e raggiungere in macchina il punto di partenza a quota 1350 metri. Con la salita del sentiero CAI-314, prima per boschi di conifere,  tranquillamente raggiungiamo il Passo Oberenghe (2081 m) tra Terza Grande, la Creta di Mimoias e la Cresta di Enghe.

Dopo una breve sosta, partiamo all’ avventura ! Proseguiamo attraverso i pini mughi, profumati e siamo finalmente al sole; chi è in pantaloncini aveva ragione, fa sempre più caldo. Le cose serie iniziano dopo una breve cengia orizzontale, abbandoniamo i bastoncini ormai inutili e iniziamo l’ ascensione, prima con salti di rocce facili e per finire con passeggi di primo grado,  (bolli rossi e ometti), un po’ esposti ma siamo tutti abituati! Un canalone ci aspetta, l’ arrampicate è di secondo grado, ma il cordino predisposto ci da una mano, l’ altra mano serve a tenere l’ equilibrio sulla roccia e i piedi a spingere verso l’ alto. Finalmente superata la difficoltà, l’ agognata cima ci aspetta dopo una decina di minuti. La giornata è fantastica, il panorama spazia dalle cime di confine con l’ Austria, alle Tre Cime di Lavaredo ai Monti del Cadore !

Pochi minuti dopo arrivano gli ultimi del nostro gruppo insieme a una comitiva organizza dal CAI di Feltre wwww.caifeltre.it. Siamo davvero in tanti, in questa cima stretta e affilata !

Dopo le foto di rito, le congratulazioni tra di noi, inizia la lunga discesa. Qualcuno è preoccupato, arrampicare a contrario non è mai banale e la discesa sempre più impegnativa della salita. Occorre molta pazienza, essere concentrati dove mettere i piedi, ma il meteo ideale ci aiuta. Finalmente raggiungiamo il Passo Oberenghe con grande soddisfazione. Il peggio è passato aspettiamo i più lenti sotto un sole caldo, si chiacchera e si sta bene!

I bastoncini, ripresi ci aiutano nella discesa per un sentiero ormai facile.

Ci troviamo tutti al bar “Pian Dei Usei” per il “debriefing” e la bicchierata finale.

Dislivello totale:  1250 m

 

 

 

 

RITROVATE LE ESCURSIONI DI “COMELICO TREKKING” SUL CANALE YOUTUBE

1.551 views

Monte Laste (2247m)

by MDB 0 Comments

Descrizione:  Tambre D’ Alpago -Hotel Col Indes (1161m) -CAI-926 Malga Pian Gran (1211m) – Rifugio Semenza(2020m) CAI-924 Monte Laste (2247m)- Rif Semenza – CAI-923 Val De piera -Sasson Della Madonna (1638m) –Casera Alpini Mognol(1460m)– CAI-926 Malga Pradosan (1338 m) Pian Grant (1211m)

 

 

94 views

Le Rocchette di Gosaldo

by MDB 0 Comments
Le Rocchette di Gosaldo
Sentiero del Passo Regade sotto la Forcella D' Oltro

Descrizione: Gruppo Dell’ Agner – Passo Cereda- CAI-718 (1470m)- Bivio (2133m)-Forcella Regado (2184m)- Sentiero Del Passo Regado – 2240m – 1900m – Forcella D’ Oltro (2094m) – Bivio (2133m)- 1470m.
Domenica 11 settembre 2016, ho finalmente ritrovato i miei amici del CAI della Val di Zoldo, compagni di tante belle avventure sui Viaz, percorsi non convenzionali nelle zone più selvagge delle Dolomiti.
Le Rocchette di Gosaldo, sono ben visibili come la coda Occidentale di punte, della Croda Grande e dell’ Agner. Si lasciano le auto al Passo Cereda (1400m), saliamo per il sentiero CAI-718, (Alta Via 2), prima per il bosco, poi diretti dritti per la Forcella Regade (2130 m). Lo spettacolo ci coglie tutti di sorpresa, camminiamo tra pinnacoli, torri di pietra Dolomitica; scenario presente in poche altre località come le Selle Del Gravedei della Conca di Cajada, oppure nel Sentiero dei cippi e dei Castelloni di San Marco, sull’ Altipiano di Asiago. Il Panorama alle nostre spalle, in contro luce, ci mostra l’ intero Parco delle Dolomiti Bellunesi, dallo Schiara, ai Monti del Sole, Gruppo del Cimonega e Vette Feltrine più a Ovest. Alla Forcella Regade (2184m) giungiamo finalmente, dopo 700 metri di dislivello senza grosse fatiche, lo sguardo si apre di colpo verso il cuore delle Pale di San Martino, la Val Canali ci tiene a dovuta distanza per ammirare la sua vastità, dal Sass Maor, alla Fradusta, alla Cima Dei Lastei…

Proseguiamo prevalentemente all’ ombra, ma con temperatura ideale per il sentiero del Passo Regade, prima in salita fino a circa 2240m poi in regolare discesa fino a circa 1900m. Se si continuasse si arriverebbe al Rifugio Treviso, invece “tagliamo” per i ghiaioni e facciamo una breve sosta prima di affrontare l’ ultima grossa fatica fino alla Forcella D’ Oltro (2094m), dove ritroviamo finalmente la visuale verso il sole e le Dolomiti bellunesi inondate dal sole settembrino. Ci fermiamo per la sosta riparatrice, pranzo, bevande, cafe e dolcetti portati dalla Lucia !
Come al solito, c’ è sempre un venticello alle forcella, iniziamo la discesa per chiudere l’ anello, fino a 1955m, poi un lungo traverso in leggera salita fino a raggiungere il bivio della mattina a circa 2130m, i Pinacoli e Torri di pietra ci mettono in suggestione, c’ è chi vede un busto di uomo barbuto, chi vede un orecchio gigante, un Pastore solitario…
Per concludere, il bel camminare tra pini e abeti che lasciano un morbido tappetto riposante per le gambe. Il dislivello totale è stato di circa 1150m, i kilometri, misurati col GPS sono di circa 11 kilometri.
Una bellissima escursione, con gli amici Zoldani, uno spettacolo per nuovi panorami Dolomitici.

 

 

 

 

1.410 views

Alla ricerca del Bivacco D. Dordei

Alla ricerca del Bivacco D. Dordei
La Forcella Dell' Orsa

Sabato 4 giugno 2016, nn mio amico mi chiama presto alle 7.30 di mattino, la destinazione è il Bivacco D. Dordei nella Valle Di San Lucano. Si parcheggia quasi alla fine della Valle Di San Lucano in località Col Di Prà, dal parcheggio dove inizia il divieto di transito (quota 868 m), s’ imbocca la Val Di Anghera, piccola Valle laterale alla precedente più famosa. La strada forestale inizialmente percoribile si fa sempre più stretta e da mulatiera fino a sentiero comodo. Ci sono poche casere e la salita è regolare e poco faticosa. Siamo sotto il gruppo dell’ Agner e ci dirigiamo in direzione della Croda Grande per il sentiero CAI-767 e la Forcella Dell’ Orsa e la ferrata omonima. Il Bivacco D. Dorei dovrebbe essere a poca distanza del sentiero principale, sulla nostra sinistra verso Est.
Sentiero Del Dottor
Attraversiamo il Rui secco (intorno a 1342 m) e continuiamo, ora fuori del bosco in visto della Forcella innevata, ancora lontana. Decidiamo di tornare indietro e scopriamo a malapena il sentiero d’ accesso, all’ altezza del rui, qualche ometto di pietra che si dirige verso Sud-Est. Niente dopo un centinaio di metri, diventa impraticabile. Torniamo sui nostri passi e decidiamo di fermarsi a pranzo e scopriamo con piacere che è gestito dai nostri conoscenti di Longarone. Una pastasciutta al sugo di carne di capriolo ben meritato!
Tornato a casa scopriamo su Internet, che il Bivacco D. Dordei è stato dimesso nel 1994 per “assurdo degrado”.
La desrizione dell’ itinerario era su un libro poco recente datato 1987, dal titolo “Dolomiti sconosciute”di Franz Hauleitner.
Inoltre sulla Cartina topografica più recente non è piu presente!
Itinerario: Val Angheraz (868 m)-strada- CAI-767 – verso Bivacco D. Dordei (1370m) non più esistente – 1388m

302 views

I Covoli della Val Di Lamen (Vette Feltrine)

I Covoli della Val Di Lamen (Vette Feltrine)

I “covoli” sono piccole rientranze, alla base delle verticali parti rocciose, formatasi con il crollo di massi durante il ritiro dei ghiacciai durante la fine dell’ ultima ghiacciazione.
Costituivano già un riparo per gli uomini preistorici e poi frequentate regolarmente durante il periodo storico.
Con la Sezione C.A.I. di Belluno, siamo partiti domenica mattina, il 15 maggio 2016,  con una piccola comitiva alla svolta di Pedavena, e poi in fondo alla Val di Lamen, all’ agriturismo (730 m), piccola Valle parallela alla più nota valle di San Martino, all’ interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
In località fornace (745m), inizia Il percorso ben segnato, prima nel bosco poi seguendo i bolli viola, dei sentieri tematici all’ interno del Parco (Colore della Campanula Morettiana, fiore simbolo del Parco).

Mappa del sentiero tematico "I Covoli della Val Di Lamen"

Mappa del sentiero tematico

Si passa dal primo Covolo Lamon 2 o “Covol De Tonin”, frequentato fino a meta secolo scorso dai locali come ricovero estivo.
Proseguendo il sentiero tematico, si giunge al Riparo Tomass”, principale Sede delle ricerche e scavi archeologici, dove furono trovati frammenti di vasi di epoca neolitica e addirittura diverse monete risalenti all’ Impero Romano e al Medioevo. Una sepoltura paleolitica fu ugualmente rinvenuta.

Pinguicola rupeste

Pinguicula

Si attraversa quindi il letto di un ruscello alla base di una forra impressionante per le sue dimensioni e per l’ eco delle nostre voci: la forra detta de l’ “Armenta”.
Si abbandona il “Troi De Gnude” e a sinistra, si imbocca una piccola gola dove si sale in sicurezza una paretina di rocci , grazie allo corrimano (cavo metallico) ed a tante tacche incavate nella roccia.
Alla fine della salita s’ intravede in lontananza sulla sinistra il “covolo del teschio”, per la forma delle sue aperture che evoca il teschio della bandiera dei pirati, poco prima di giungere ai Covoli Alti (circa 1052m), ultimi del nostro percorso.

I Covoli Alti

I Covoli Alti

Dopo avere percorso la cresta spartiacque tra la Val di Lamen e la Valle di San Martino, giungiamo alla Cima del Monte Pafagai (1047m), verso mezzogiorno dove pranziamo e godiamo del caffe preparato gentilmente con la moka dall’ Accompagnatrice C.A.I. Luigina e dolce in fondo i dolcetti artigianali di casa.
Rientriamo contenti rapidamente per le macchine, per una strada larga.
www.caibelluno.it

DSC_0613

Panorama verso l’ Agriturismo in primo piano in località Crocera e Pedavena sullo sfondo

1.352 views

SCHIARA MONTAGNA REGINA

Giuliano Dal Mas, SCHIARA MONTAGNA REGINA
Schiar
Un altro bellissimo e affascinante lavoro, frutto dell’inesauribile verve letteraria di Giuliano Dal Mas, del suo andar per monti per ricercare, descrivere e offrire ai suoi lettori luoghi e itinerari di montagna poco noti,ma non per questo meno attraenti, ricchi di storia, di curiosità della natura e di opere frutto del lavoro dell’uomo.
Questa volta ci viene sviscerato in tutti i suoi recessi il massiccio della Schiara e delle sue propaggini, presentato attraverso numerosi percorsi adatti ad ogni tipo di escursionismo o di alpinismo. Le descrizioni non sono aride, da manuale turistico, ma, senza trascurare la precisione, si arricchiscono di sensazioni, sentimenti, pensieri e, a volte, di vere e proprie suggestioni poetiche.
Ci vengono così presentati, oltre alle vie classiche e ai percorsi attrezzati, soprattutto itinerari insoliti, ormai pressoché del tutto trascurati e abbandonati, che conservano le tracce di un’antica presenza umana vivace e laboriosa. Come sempre, bellissimo l’apparato di immagini fotografiche.
Il fascino dell’insolito. Curco & Genovese Ass. ed., Trento, aprile 2015, pagg. 212, €.18,00.
Info e acquisti: Giuliano Dal Mas – via Brent 2A 32021AGORDO (BL) – tel. 0437 63152 – e-mail giulianodalmas@libero.it
(Recensione apparsa nel mensile dell’ Associazione Bellunesi nel Mondo di settembre 2015).

182 views